Aprea-Bastico: i lettori domandano su risorse finanziarie e sindacati

Il tema delle risorse finanziarie introdotto da Angiolo Fanicchi è ripreso in molte delle domande che i nostri lettori vorrebbero porre a Valentina Aprea e a Mariangela Bastico, in occasione del confronto organizzato da Tuttoscuola per martedì 1° aprile, a Roma, presso la Camera dei Deputati (diretta testuale sul sito dalle ore 11,00).

Michele Fusco ha una ricetta drastica per la scuola da proporre alle due candidate: “Quantificare la spesa totale per fondi di istituto, pon, progetti, debiti/crediti, ecc.”. “Ripartirla proporzionalmente tra tutti gli addetti come somma forfettaria per un impegno orario di 30” ore per i docenti e 36 ore per gli ATA settimanale “tutto a scuola, tutto incluso e tutto obbligatorio (registri, programmazione, correzione dei compiti, preparazione delle lezioni, organi collegiali, verifiche e valutazioni, formazione didattica, ripetizionni agli alunni, ecc.)”. “Quando si torna a casa si è liberi da ogni impegno lavorativo. Eliminare tutte le compresenze di qualunque tipo (laboratori, tecnici, ecc.).” “Gli alunni, dall’infanzia alla secondaria, frequentano 30 ore settimanali, 3 al mattino e 3 al pomeriggio per 5 giorni settimanali per tutte le attività (studio, approfondimenti, laboratori, attività sportive, ecc.)”.

Gianni Colombo avverte che “le scuole devono sapere per tempo e con precisione quanto sarà loro attribuito”. Il problema, infatti, “non è solo quello delle risorse investite nella scuola, che andrebbero sicuramente aumentate e gestite molto meglio”, ma quello dell’incertezza delle risorse annuali a disposizione: “il capitolone non ha aumentato la trasparenza e la chiarezza delle informazioni, e questo non aiuta a compiere una efficace ed efficiente programmazione”.

D’Agostino chiede una “politica perché le scuole non abbiano più a soffrire crisi di indebitamento”, mentre Francesco Depau e un lettore catanese individuano nell’ingerenza sindacale il male della scuola. Domanda il primo: “siamo davvero sicuri che continuando ad aumentare l’ingerenza sindacale nelle scelte di gestione della scuola senza meglio esplicitare i doveri di chi all’interno ci lavora (soprattutto personale collaboratore scolastico e, in qualche misura, il personale docente) senza pensare a forme effettive di ricompensa della professionalità ed efficienza, la scuola italiana abbia un qualche futuro?”. Sembra riprendere il secondo: “E’ possibile eliminare dalla normativa questa follia delle RSU? Infatti esse hanno senso in un contesto aziendale dove vige un conflitto strutturale tra interessi contrapposti. Ma nella scuola, che non é un’azienda, ma una comunità educante, dove già gli interessi della categoria docenti sono mediati dagli organi collegiali quali collegio dei docenti e consiglio di istituto, quale senso ha la RSU se non quello di pasticciare, di sovrapporre e di creare conflitti artificiosi e contenziosi giudiziari?”

Ricordiamo che i quesiti devono essere inviati al nostro indirizzo email redazione@tuttoscuola.com, con oggetto “confronto Aprea-Bastico”, e che le finalità dell’iniziativa sono spiegate a partire dal precedente articolo 1° aprile 2008: Tuttoscuola invita i lettori a partecipare all’evento.