ANP: i presidi applicheranno la legge

In materia di premialità i dirigenti scolastici sono tenuti a procedere anche se gli organi collegiali non deliberano i relativi criteri di riferimento

Una dura nota dell’ANP, pubblicata sul sito dell’Associazione, prende posizione contro il documento unitario sottoscritto dai cinque sindacati scuola rappresentativi (Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda), accusati di rivolgersi “a tutti gli operatori della scuola per invitarli a comportamenti di aperto boicottaggio e disapplicazione della legge 107”.

L’ANP giudica “insostenibile l’assunto centrale del documento: siccome i suoi estensori ritengono la legge incostituzionale e dichiarano di volerla impugnare davanti al giudice costituzionale, assumono che sia lecito procedere intanto in via unilaterale alla sua disapplicazione ed a comportamenti apertamente in contrasto con essa”.

Ma “una legge promulgata è efficace e va applicata da tutti i cittadini della Repubblica fino a quando rimane in vigore”. In ogni caso, prosegue il sindacato guidato da Giorgio Rembado, maggioritario tra i dirigenti scolastici, “le competenze degli organi collegiali sono stabilite per legge e non possono essere derogate da fantasiose quanto estemporanee deliberazioni dei loro componenti”. Questo vale anche per “l’invito fatto ai componenti degli organi collegiali perché si astengano dal deliberare sulle materie loro attribuite dalla legge (come i criteri per la premialità)”: chi formula questo invito “dovrebbe sapere che – quando un soggetto si astiene dal fornire le indicazioni o i criteri che la legge gli richiede di formulare – l’organo esecutivo ne può prescindere per procedere a quanto di sua competenza”.

E comunque, continua il comunicato dell’ANP, che non mancherà di suscitare polemiche, “sorprende che persone le quali sostengono di appartenere al mondo della scuola e di rappresentarlo mostrino di ignorare la regola fondamentale che sorregge ogni patto sociale: e cioè l’obbligo di rispettare la legge e di attuarla pienamente anche quando non la si condivide”.

Il documento unitario dei sindacati, secondo l’organizzazione dei dirigenti, rischia di creare “un clima di scontro, che sfocerà, secondo un copione già visto, in scioperi, blocchi della didattica, occupazioni ed altro. Tutto ciò di cui la nostra scuola non ha alcun bisogno e che non giova a farla “buona”. Alla fine, il conto lo pagheranno i giovani: e fra loro soprattutto i più deboli e i meno provveduti sul piano sociale, quelli che più di ogni altro avrebbero bisogno di frequentare con continuità e serenità per recuperare lo svantaggio iniziale”.

E’ prevedibile che i cinque sindacati rappresentativi non lasceranno senza risposta il duro richiamo dell’ANP al rispetto della legge.