Annuncio circolare sulle iscrizioni: dissenso CISL su metodo e merito

Il vice ministro, Mariangela Bastico, dopo l’incontro con i sindacati per l’informativa sulla prossima circolare per le iscrizioni scolastiche, ne ha annunciato la pubblicazione prima di Natale, anticipandone i più importanti contenuti.
Alla Cisl-scuola l’uscita del vice ministro non è piaciuta per niente, soprattutto perché ha parlato di avvio, con quella circolare, di importanti riforme del sistema di istruzione, come, ad esempio, le sezioni primavera (destinate a sostituire l’anticipo nella scuola dell’infanzia) e l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni, previste nella Finanziaria in corso di approvazione.
Questioni importanti che, ha ricordato il segretario generale della Cisl-scuola, Francesco Scrima, non sono ancora legge, in quanto tuttora in discussione in Parlamento e contro le quali è in atto una mobilitazione con scioperi e manifestazioni.
La critica per il metodo usato riguarda l’aver definito “…un progetto articolato senza un preliminare confronto di merito con le OO.SS. rappresentative della scuola, che pure su tale materie avevano formalmente rivendicato una specifica sede di confronto e alle quali, invece, è stata finora riservata una rapida, precipitosa e generica informativa…“.
Dopo aver ricordato che, se quelle proposte diventeranno legge, andranno ad incidere in maniera significativa sul lavoro e sull’organizzazione scolastica, e i conseguenti atti di decretazione secondaria dovranno essere verificati e disciplinati attraverso specifici tavoli contrattuali (ricordate la fine del tutor?), la Cisl-scuola definisce le sezioni primavera un vero e proprio atto di contaminazione della scuola dell’infanzia, per non parlare dell’innalzamento dell’obbligo di istruzione che comporterà un impegno di riorganizzazione complessiva del sistema scolastico che non può essere gestito con gli annunci per la stampa con l’effetto di ricreare nelle famiglie, tra gli studenti e nelle scuole un deprecabile stato di allarme, di incertezze e di apprensioni.
Una buona concertazione, sostiene la Cisl, avrebbe evitato il pericolo che si prospetta.