Andis: rinviare la riforma al 2004

L’Associazione Nazionale dei Dirigenti Scolastici ritiene ragionevole rinviare l’avvio della riforma al 1^ settembre del 2004. Il rinvio consentirebbe di perfezionare gli aspetti organizzativi e di favorire una sua più estesa socializzazione.

“Pur senza esprimere valutazioni di merito sui singoli contenuti – si legge in un comunicato dell’Andis – non si può non rilevare l’inopportunità di un tale avvio in tempi tanto ristretti da pregiudicare le più elementari “condizioni di fattibilità” della riforma stessa”.

Secondo l’Andis due ordini di ragioni suggeriscono il rinvio:

– sul piano organizzativo: visto che a tutt’oggi non hanno ottenuto risposta domande riguardanti la legittimità del tempo pieno a 40 ore nelle classi prime, la quota delle attività didattico-educative di competenza regionale, la problematica delle mense come presupposto a qualunque ipotesi di tempo scuola prolungato, la compatibilità tra impegni contrattuali dei docenti e nuovi compiti funzionali ad un insegnamento fortemente e documentalmente individualizzato (piani di studio personalizzati, portfolio ecc.), e altro ancora;

– sul piano della condivisione: visto che a tutt’oggi non solo non si sono perfezionati tutti gli atti giuridici a legittimazione della riforma, non solo permangono dubbi ed elusività su taluni aspetti organizzativi, ma – oltre a ciò – si prospettano ai docenti corsi di formazione intensivi, oggettivamente intempestivi, e comunque inadeguati a creare partecipazione e consenso ad una riforma cui si annette importanza “storica”.

Il timore dell’associazione guidata da Gregorio Iannaccone è che, mancando le suddette condizioni di fattibilità, “pressioni di segno contrario – di sollecitazione alla riforma da parte dell’Amministrazione e di resistenza alla riforma da parte dei Collegi dei docenti – finiscano per scaricarsi tutte sul Dirigente Scolastico, che è snodo fondamentale di traduzione operativa per ogni innovazione”.