Ancora molto alto il tasso di abbandono dei giovani dopo la scuola media

L’Italia, secondo gli obiettivi comunitari fissati a Lisbona nel 2000, dovrebbe ridurre entro il 2010 al 10% il numero dei 18-24enni che si fermano alla licenza media e abbandonano qualunque successivo percorso formativo.

Ma alla fine del 2007, pur migliorando la situazione del 2000 quando il tasso di dispersione si aggirava sul 25% (un giovane su quattro), il nostro Paese, secondo i dati di Eurostat, aveva ridotto il tasso di dispersione soltanto al 19,3%. Sarà difficile raggiungere l’obiettivo del 10%.

La recente indagine del Censis secondo cui al Sud quasi il 20% dei giovanissimi tra i 15 e i 18 anni hanno già buttato la spugna accontentandosi della sola licenza media, fa temere che la situazione meridionale peserà decisamente sulla media nazionale, considerato anche che, sempre secondo il Censis, in Campania, ad esempio, tra il 2006 e il 2007 il tasso di dispersione dei giovani 18-24enni è passato dal 27,1% al 29%.

Tra i Paesi dell’UE nella fascia di età dei giovani 18-24enni nel 2000 risultava che, dopo la terza media, il 17,6% aveva abbandonato qualsiasi percorso di istruzione o i formazione, accontentandosi della licenza media o ancor meno.

Un 17,6% di giovani destinati a collocarsi ai margini della società della conoscenza e dello sviluppo tecnologico. Nel 2000 soltanto cinque-sei Paesi dell’Unione avevano già raggiunto l’ambizioso obiettivo di Lisbona di ridurre al 10% quel tasso di abbandono precoce. Nel 2007 quasi tutti i Paesi dell’Unione, dopo sette anni da Lisbona e a meno tre dall’obiettivo finale del 2010, hanno ridotto il tasso medio di quegli abbandoni precoci avvicinandosi all’obiettivo finale.

L’Italia, però, pur avendo migliorato la condizione del 2000, passando soltanto al 19,3% di dispersione, è a oltre 9 punti in percentuale di distanza dall’obiettivo.