ANCODIS: nessuna attenzione al tema della governance delle scuole autonome

Secondo Ancodis (Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici) il Decreto scuola varato dal governo non affronta “le vere emergenze di oggi della scuola italiana”, che non sono solo quelle del reclutamento del personale docente e dirigente, sulle quali comunque formula un giudizio positivo, ma “l’insufficiente numero di docenti di posto comune e di sostegno, l’inadeguatezza numerica del personale ATA, i tanti edifici scolastici pubblici e privati con gravi o importanti problemi connessi alla sicurezza e all’abbattimento delle barriere architettoniche, la revisione della governance scolastica fondata ancora su due figure (DS e DSGA) ma certamente non adeguata ai moderni bisogni delle autonome Istituzioni scolastiche”.

Su questi punti, e soprattutto sull’ultimo, la combattiva Associazione dei collaboratori dei dirigenti scolastici torna alla carica, ritenendo che anche per essi avrebbero dovuto essere riconosciuti gli stessi caratteri di urgenza e necessità che hanno giustificato il ricorso allo strumento del decreto legge per la sola materia del reclutamento (oltre che per la giusta eliminazione dei controlli biomedici per i DS e il personale ATA).

In particolare in materia di governance delle scuole autonome Ancodis invita i partiti e i sindacati a premere sul governo perché prenda in considerazione le seguenti quattro misure:

  • l’esonero del Primo Collaboratore o Collaboratore principale (ex vicepreside) che affianchi il DS ed il DSGA nella quotidiana azione di governo della scuola;
  • la previsione contrattuale delle figure di sistema (quadri o middle management), previste nel comma 83 della Legge 107/2015, che assumono ruoli delegati nella gestione e nella organizzazione di ciascuna scuola;
  • una nuova progressione di carriera che, oltre all’anzianità di servizio, riconosca il lavoro e la professionalità di tutti i collaboratori dei DS;
  • accesso alla carriera dirigenziale, attraverso concorsi regionali, di quanti hanno assunto ruoli e mansioni nell’ambito del funzionamento gestionale ed organizzativo di una scuola.

Si tratta di docenti, sottolinea Ancodis, che “negli anni, anche attraverso una formazione specifica, hanno acquisito quella professionalità senza la quale il DS – seppur altamente qualificato – non potrebbe portare avanti il progetto formativo della scuola a lui affidata”. E che in altri sistemi scolastici, aggiungeremmo, godono di un ben diverso trattamento sul piano giuridico ed economico.