Anci: Le spese di edilizia scolastica siano escluse dal patto di stabilità

Accogliamo con favore la sentenza dello scorso 9 giugno con la quale il Consiglio di Stato si è pronunciata sul tema sovraffollamento delle classi respingendo il ricorso del Miur sulla precedente sentenza del Tar del Lazio che imponeva la Ministero di dotarsi di un piano generale di edilizia scolastica“. Così si esprime Riccardo Roman, sindaco di Galzignano Terme (PD) e presidente della Commissione Nazionale ANCI Istruzione e Scuola.

L’Anci – sottolinea – ha sempre manifestato la sua preoccupazione per le conseguenze delle disposizioni normative dell’art.64 della legge 133/08 che hanno comportato l’accorpamento e la chiusura di scuole, determinando la migrazione degli alunni nelle scuole limitrofe spesso inadeguate sul piano edilizio. In particolar modo l’innalzamento del numero minimo di alunni per classe, ha provocato il sovraffollamento delle strutture scolastiche causando il superamento del numero massimo di alunni consentito dalle norme di prevenzione, scaricando così la responsabilità della sicurezza dei ragazzi direttamente sugli amministratori locali, senza dimenticare le conseguenze negative da un punto di vista strettamente didattico“.

I Comuni che nel corso degli anni hanno provveduto alla messa a norma degli edifici scolastici, molto spesso con risorse proprie – prosegue Roman – si sono ritrovati con strutture che da un giorno all’altro sono diventate improvvisamente inadeguate e privi di risorse per adeguarle, al momento infatti le uniche risorse a disposizione sono i 358 milioni di euro dei Fondi CIPE resi disponibili però per interventi non strutturali, mentre la legge 23/96 non è stata rifinanziata. Nuove norme varate per realizzare dei risparmi da una parte (al Ministero) hanno causato invece nuovi costi (agli Enti Locali) che nessuno ha finanziato“.

Concordiamo pienamente sulla necessità di riorganizzare con criteri di efficienza l’utilizzo delle risorse dedicate all’istruzione – afferma ancora Roman – ma senza scaricare i costi su altri soggetti, senza creare nuove inefficienze ed in modo da elevarne la qualità a vantaggio e garanzia del diritto allo studio di tutti, nelle condizioni di massima sicurezza sia per gli alunni che per gli insegnanti. L’Anci manifesta sin da ora la piena disponibilità ad operare con il Miur per la predisposizione di un piano di edilizia scolastica pluriennale. Ma vorrei evidenziare che se di sicurezza delle scuole si deve parlare ciò deve essere fatto a 360°, intervenendo anche sui vincoli imposti dal patto di stabilità che impediscono a molti comuni di effettuare lavori urgenti di messa in sicurezza delle scuole, perché pur avendo a disposizione risorse proprie o rese disponibili dalle amministrazioni centrali non possono spenderle. E’ fondamentale – conclude – che le spese di edilizia scolastica siano escluse dal patto di stabilità“.