Alternanza scuola-lavoro: back to the future?

Alternanza scuola-lavoro/3

Il modello Itsos è ancora attuale? Può insegnare qualcosa alle scuole attualmente impegnate nella ricerca e nella gestione di attività di ASL delle quali non hanno alcuna memoria né esperienza pregressa? Ha senso tornare al passato per progettare il futuro? Back to the future?

Per molti aspetti, come è emerso nel convegno, certamente sì. Ma fondamentale, come lo è stato in passato, resta il protagonismo imprenditivo dei presidi e degli insegnanti, la loro volontà e capacità di gestire l’interazione tra apprendimento scolastico e apprendimento attraverso il lavoro nel loro rapporto sinergico e dinamicamente cumulativo. Un obiettivo che l’ASL, ma in realtà tutto il processo formativo, si dovrebbe proporre col massimo impegno e con la massima urgenza, come ha sottolineato nel suo intervento conclusivo della mattinata anche Pierfranco Ravotto, già docente nell’Itsos di Cernusco e attualmente senior consultant di AICA, l’Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico.

Dal convegno di Cernusco è emerso con chiarezza che la scuola deve attrezzarsi già da oggi, come ha sostenuto Ravotto, in vista di una società nella quale, a seguito della rivoluzione digitale in corso, il lavoro cambierà continuamente, si richiederanno competenze rinnovabili nel tempo e ci sarà uno spazio crescente per l’autoimprenditorialità. L’alternanza scuola-lavoro, in questa prospettiva, durerà per tutta la vita. È bene dunque che la scuola si proponga come protagonista di questo processo, che altrimenti finirà per subire.

Più di tutto, ci è sembrato, servirebbe oggi ricostruire lo spirito che aveva animato le esperienze anticipatrici di Cernusco e delle altre scuole impegnate nella fase aurorale dell’ASL. Da questo punto di vista sarebbe di grande utilità che i molti materiali prodotti in decenni di sperimentazioni intense e partecipate fossero messi a disposizione di tutte le scuole.