Alternanza scuola – lavoro, i precursori di Cernusco sul Naviglio

Alternanza scuola – lavoro/1

L’Itsos Marie Curie di Cernusco sul Naviglio, antesignano dell’alternanza scuola-lavoro fin dagli anni settanta dello scorso secolo (il primo progetto risale al 1971) ha riunito venerdì 5 maggio nella sua aula magna, per una densa giornata di studio, alcuni dei protagonisti di quello che si segnalò subito, in un contesto di rapida diffusione delle cosiddette ‘maxisperimentazioni’ – o ‘sperimentazioni di ordinamento e struttura’– come il modello di innovazione organizzativa, didattica e sociale più dirompente rispetto ai tradizionali assetti della scuola secondaria superiore italiana.

La relazione svolta dalla preside dell’Itsos di Cernusco Vincenza Guzzi, in carica fin dall’avvio della sperimentazione, ha ben messo in luce le ragioni culturali, ma anche didattiche e sociali, che furono alla base delle prime esperienze di alternanza: idee e proposte innovative sulla divisione sociale del lavoro e sul learning by doing avanzate da sociologi e pedagogisti d’avanguardia come Bianca Beccalli, Aldo Visalberghi e Rosa Calzecchi Onesti all’indomani della grande frattura generazionale e culturale segnata dal sessantotto.

Oltre all’Itsos di Cernusco parteciparono alle sperimentazioni altri Itsos – acronimo di ‘Istituto Tecnico Sperimentale a Ordinamento Speciale – come quello di Bollate, e altri Istituti come gli ITC Tosi di Busto Arsizio, Versari di Cesano Maderno e Gadda di Paderno Dugnano, tutti intervenuti con loro rappresentanti all’incontro di Cernusco, efficacemente coordinato da Elefteria Morosini, docente e formatrice dell’Anfis (Associazione Nazionale Formatori Insegnanti Supervisori).

Il convegno non ha avuto però il carattere di un raduno di veterani, impegnati a rievocare gloriose battaglie sul filo della memoria, ma quello, da una parte, della rigorosa ricostruzione storico-culturale del clima e delle motivazioni che indussero alcune scuole a sperimentare l’alternanza, e dall’altra della ricognizione della vitalità e permanente attualità delle sopra richiamate ragioni culturali, didattiche e sociali che ispirarono tali sperimentazioni. Tematiche importanti, sulle quali torniamo più ampiamente nelle successive notizie.