Alternanza Scuola Lavoro: meno ore per licei, tecnici e professionali

Meno ore di Alternanza Scuola Lavoro. Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha mantenuto la promessa (per alcuni potrebbe essere considerata la minaccia) fatta all’inizio dell’anno scolastico, così le ore nei licei passerebbero da 200 ore nel triennio a sole 80; negli istituti tecnici da 400 a 150 e negli istituti professionali da 400 a 180. Una sforbiciata di circa il 60% delle ore, che si aggiunge allo slittamento dell’inserimento dei progetti di Alternanza all’interno dell’esame di maturità.
Le nuove regole sul monte ore obbligatorio (le scuole potranno estenderlo a loro discrezione), secondo indiscrezioni riportate dal Corriere.it, saranno riportate nella Legge di Bilancio e dovrebbero essere applicate a partire dall’anno scolastico 2019-20. Per il corrente anno scolastico dovrebbero valere le ore fissate dalla legge 107/2015.
Negative le reazioni di Confindustria Vicenza che definisce le nuove misure un “passo indietro”, così come l’ex Sottosegretario con delega proprio al sistema duale, Gabriele Toccafondi, che parla di un aumento futuro di disoccupati. “L’alternanza è una esperienza importante – ha detto Bussetti in un’intervista a TgCom24, la scorsa settimana, che intendiamo riqualificare per mettere le scuole nelle condizioni di poterla fare e orientando e sviluppando competenze in linea con il profilo degli studi degli studenti”.

L’Alternanza Scuola Lavoro “per questo governo non ha valore: però non lamentiamoci se poi la disoccupazione giovanile tornerà al 40%, e tanti ragazzi usciranno da scuola ma non avranno le competenze che il mondo del lavoro richiede – dichiara Toccafondi -. Questo governo ha più che dimezzato l’Alternanza solo per recuperare diversi milioni, circa 50 milioni di euro l’anno che non verranno dati più alle scuole ma verranno date per coprire altro, magari il reddito di cittadinanza. Ecco l’aspetto culturale di questo governo: si toglie la possibilità ai ragazzi di trovare un lavoro per coprire la spesa, per stare a casa su un divano avendo il reddito di cittadinanza”.

Non meno dura è stata Barbara Beltrame, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega a Education e Università: “Lo consideriamo un passo indietro, una scelta che danneggia gli studenti. Molti ragazzi che in questi anni hanno fatto fino anche a 400 ore di Alternanza si stanno comprensibilmente lamentando, ma possiamo assicurare che anche se il loro impegno non sarà considerato dall’istituzione scolastica, lo sarà sicuramente dalle aziende. Quando presenteranno il loro curriculum, gli imprenditori e i responsabili del personale non solo noteranno se hanno fatto alternanza o meno, ma andranno certamente a cercare questa voce tra le esperienze svolte – conclude – dandole il grande valore che merita”.

Stai progettando le ore di Alternanza per il corrente anno scolastico e sei alla ricerca di progetti originali, pratici e di elevata qualità? Visita tuttoalternanza.it! Oltre 3 mila studenti si sono già avvalsi delle soluzioni del portale promosso da Tuttoscuola e da Civicamente/Educazionedigitale.it.