Alternanza: 84% istituti italiani collabora con imprese
Lo sostiene la ricerca "Il rapporto tra scuola e aziende: una consolidata partnership strategica", realizzata a inizio 2016 da Fondazione Sodalitas e La Fabbrica e presentata a Milano presso Assolombarda
La collaborazione con le aziende è una realtà consolidata nell’84% delle scuole italiane: ricevono materiali didattici ed educativi gratuiti (39%), partecipano a concorsi (30%), incontrano ambassador d’impresa (14%). Le scuole superiori partecipano a stage e, negli ultimi tre anni del ciclo di studi, ad attività di Alternanza scuola Lavoro (30%) secondo quanto previsto dalla legge “Buona scuola”.
Il quadro che emerge, come riferisce l’agenzia Agi, è che imprese e scuole lavorano insieme ogni giorno, coinvolgendo anche le famiglie, che nell’85% dei casi vengono informate o direttamente chiamate a partecipare alle iniziative di collaborazione scuola-azienda. Le imprese sono ampiamente attive nell’offerta di contributi educativi e formativi di vario tipo proposti a tutti i gradi scolastici e le scuole sono ben felici di approfittare di questa disponibilità (il 90% circa valuta utile o molto utile la collaborazione con le aziende), giudicando la collaborazione tra scuola e Impresa un asset importante per incrementare in modo trasversale la cultura e le life skill degli studenti.
Questa la principale evidenza messa in luce dalla Ricerca “Il rapporto tra scuola e aziende: una consolidata partnership strategica” che, realizzata a inizio 2016 e presentata a Milano, è stata condotta da Fondazione Sodalitas e La Fabbrica intervistando dirigenti e staff di 2.400 scuole rappresentative del sistema scolastico nazionale per distribuzione geografica e per livello di istruzione (1.056 primarie, 694 secondarie di primo grado, 650 secondarie di secondo grado) e con un approfondimento qualitativo sui Responsabili Sostenibilità di 27 imprese all’avanguardia per impegno a rafforzare l’occupabilità attraverso iniziative rivolte agli studenti prossimi a completare il secondo ciclo di studi superiori e l’Università.
Gli interventi sono riconducibili a tematiche importanti per il progresso del Paese: le discipline STEM (Science, Technology, Engineering & Mathematics) (40%), che rappresentano un preciso obiettivo per il sistema scuola e per le imprese; la cittadinanza (25%), un secondo obiettivo socialmente indifferibile; i contenuti degli ambiti antropologico (11%) e artistico-musicale (11%). L’interesse ad acquisire esperienze dal mondo del lavoro è comprensibilmente espresso in modo più forte dalle scuole del secondo ciclo (24%), ma è un ambito di arricchimento culturale anche per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado (12%) e dei più piccoli delle scuole primarie (6%).
Il valore del rapporto con la scuola è confermato dalle imprese, che dicono di considerare la partnership con le scuole un elemento qualificante e centrale della più ampia strategia di Sostenibilità. Anche dal loro punto di vista, le competenze “STEM” tecnico-scientifiche rappresentano il contenuto caratterizzante della collaborazione con le scuole, che coinvolge prevalentemente i livelli superiori di istruzione, ed è orientata al rafforzamento delle prospettive di occupabilità degli studenti. L’incoraggiamento a investire nel rapporto tra scuola e Impresa arriva anche dalla recente riforma “La Buona scuola”, che stabilisce per gli studenti di tutte le tipologie di scuole del secondo ciclo l’obbligo di effettuare, negli ultimi 3 anni, un numero predeterminato di ore di “Alternanza scuola Lavoro”.
“L’Italia può già vantare una scuola di ottimo livello, capace di formare eccellenze in tutti i campi, così come di includere e valorizzare le differenze” ha scritto il Ministro Stefania Giannini nella prefazione della Ricerca presentata oggi.
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