Al via la revisione delle Indicazioni per il I ciclo

Da diversi anni a questa parte non capita quasi mai che un ministro dell’istruzione firmi una circolare, uno strumento proprio dell’Amministrazione scolastica rimesso alla competenza dei dirigenti.

Questa volta il ministro Profumo, come era successo un paio di volte anche al ministro Fioroni, ha fatto uno strappo alla regola e ha firmato di suo pugno una circolare, la n. 31 del 18 aprile scorso; lo strappo fa capire che si tratta di questione di particolare rilevanza.

Infatti con la circolare, indirizzata in particolare ai dirigenti scolastici delle scuole statali e paritarie del primo ciclo, il ministro annuncia l’imminente revisione delle Indicazioni, cioè di quelli che prima dell’autonomia scolastica, si chiamavano programmi didattici.

Dopo aver ricordato che, in via transitoria, le scuole nell’ultimo triennio avevano la possibilità di utilizzare le Indicazioni nazionali (Moratti) o le Indicazioni per il Curricolo (Fioroni), e che sulle esperienze realizzate è stato condotto uno specifico monitoraggio (quasi interamente già pubblicato sul sito del ministero), Profumo ha annunciato che entro il prossimo 31 agosto saranno definite le nuove Indicazioni assumendo a base di riferimento per le Indicazioni per il Curricolo, eventualmente revisionate.    

Per pervenire a questo risultato, sarà necessario “imperniare il processo di revisione su un intenso, anche se necessariamente breve, processo di consultazione delle scuole”.

Questi i criteri e le modalità di lavoro che verranno adottati per predisporre il testo delle Indicazioni entro la scadenza del 31 agosto 2012.

Criteri di revisione delle Indicazioni

– Il nuovo documento non sarà rielaborato ex novo ma dovrà essere il frutto della revisione del testo allegato al D.M. 31 luglio 2007 e a suo tempo consegnato a tutte le istituzioni scolastiche.

– Le eventuali criticità che siano emerse nel triennio di adozione sperimentale, andranno affrontate consultando esperti dei diversi settori.

– La definizione dei profili di competenze dovrà essere chiara e priva di ambiguità, anche al fine di consentire una coerente definizione del modello nazionale di certificazione delle competenze previsto dall’art. 8, comma 6, del DPR 22 giugno 2009, n. 122, anch’esso in via di emanazione.

– Il testo dovrà richiamare, nelle forme più opportune, le competenze sociali e civiche inerenti l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione introdotto dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169.

– Il testo dovrà tener conto del ruolo sempre più rilevante delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

– La struttura e la forma linguistica del testo andranno curati con particolare attenzione affinché lo stesso sia leggibile e comprensibile anche da parte di cittadini non esperti del settore scolastico.