Decorre da oggi, 9 dicembre, la possibilità per gli stranieri che soggiornano in Italia di chiedere il permesso CE per soggiornanti di lungo periodo (carta di soggiorno). Un permesso aperto ai residenti in Italia da almeno 5 anni, che richiede, tra l’altro, la conoscenza della lingua italiana di livello A2.

L’accertamento della conoscenza linguistica di livello A2 verrà effettuato, di norma, dai CTP, Centri Territoriali Permanenti per l’istruzione degli adulti.  

Sono vari i requisiti richiesti per ottenere questo documento, così come sono vari i diritti e le facilitazioni a cui esso dà accesso. Ad esempio, soltanto chi possiede la carta di soggiorno ha diritto all’assegno di maternità o di invalidità.

Ma ciò che rende particolarmente preziosa l’acquisizione della carta di soggiorno rispetto al solo permesso di breve periodo è:

• il fatto che un lavoratore straniero che perde il lavoro (e con la crisi questo evento è piuttosto ricorrente) può arrivare facilmente a perdere anche il permesso di soggiorno di breve periodo. Rischia così seriamente di ritornare clandestino. Con la carta di soggiorno non si torna ad essere clandestini. La carta infatti non scade.
• Il fatto che il permesso di soggiorno di breve durata sottopone ogni straniero extracomunitario a trafile e costi pesantissimi. Per lo straniero il permesso di breve periodo costa circa 100 euro ogni due anni (perché ogni due anni scade e deve essere rinnovato). Le pratiche per il rilascio e per il rinnovo sono lunghissime e molto tortuose. Spesso il permesso viene rilasciato dopo mesi e mesi di attesa e viene nel frattempo sostituito da un certificato che crea molti problemi di autenticazione che ricadono pesantemente sul titolare.

Dal 9 di dicembre in Italia l’ottenimento della carta che può portare un po’ di sollievo dopo tanti anni di complicazioni sarà quindi subordinato ad un’altra prova: il superamento del test di lingua italiana.

Si profila un particolare tour de force, quindi, per i CTP che sono ora in attesa di istruzioni in merito.