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Aids: più informazione ai giovani

In circa 23 anni sono state colpite in Italia dal virus dell’Hiv tra le 140 mila e 180 mila persone. Di queste, oggi nel 2006, vivono ancora seguendo un programma terapeutico di lunga durata tra le 110 mila e le 130 mila persone, mentre i decessi dal 1983 al 30 novembre di quest’anno si stima siano stati circa 40 mila. Cio’ significa che molto si e’ fatto in termini di terapia e cura, permettendo alle persone di vivere molto piu’ a lungo, ma che ancora molto rimane da fare.

Per questo il Ministero della Salute ha indicato, nel corso di una conferenza stampa sull’Aids, un programma in quattro punti nella lotta a questa malattia. ”Le parole chiave del nostro impegno nella lotta all’Hiv – ha spiegato il ministro della Salute Livia Turco – si possono riassumere in: presa in carico, perche’ ormai l’Aids e’ una malattia dei poveri; non solo terapia ma attenzione alla persona con integrazione socio-sanitaria e promozione della continuita’ assistenziale; nessuna ipocrisia, soprattutto nella prevenzione da fare con i giovani; ricerca, in cui l’Italia vanta un profilo di eccellenza con la ricerca sul vaccino Tat”. Accanto a questo piano del Ministero, Enrico Garaci, presidente dell’Iss, ha ricordato alcuni dati sull’infezione nel nostro paese.

”Nel 1986 i casi di nuove infezioni – ha detto – erano tra i 14 e i 18 mila, e l’iniezione di droga per via endovenosa era la principale modalita’ di trasmissione. Nel 2006 i casi di nuove infezioni sono tra i 3.500 e i 4 mila, e la principale modalita’ di contagio e’ rappresentata dai rapporti sessuali. Di queste persone il 20% e’ rappresentato da stranieri. Una situazione che impone, come ha dichiarato il ministro Turco, ”di tornare a occuparci seriamente di questo tema, coinvolgendo da protagonisti i giovani, le istituzioni e la societa’ civile, come dimostra anche il programma della giornata del 1 dicembre, cui parteciperanno oltre al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, le associazioni di volontariato, la rete televisiva Mtv e l’orchestra di Piazza Vittorio”. Accanto a questo pero’, l’impegno del Ministero prevede un impegno anche a livello internazionale.

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