Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Adottiamo una scuola nel Sud-Est asiatico/1. Continua la campagna di solidarietà

26 dicembre 2004: era il giorno di Santo Stefano di un anno fa, milioni di famiglie in Italia e in tutto il mondo erano ancora immerse nell’atmosfera natalizia della festa, tra luci, canti e buoni propositi.
La notizia del terremoto e dello tsunami arrivò dal mondo lontano dell’Indonesia attraverso le edizioni straordinarie dei tg, con l’incalzare drammatico degli eventi tra l’incredulità e lo sgomento.
È passato un anno da quel terribile evento, tragedia per milioni di persone, e con il tempo sembra essere passato per tanti uomini e donne dell’Occidente anche il sentimento di solidarietà: ormai lo tsunami è un fatto del passato… Ma non è così per milioni di famiglie e di bambini di quel lontano Oriente: la tragedia è ancora presente.
All’indomani della catastrofe, Tuttoscuola e la Comunità di Sant’Egidio lanciavano la campagna di solidarietà per costruire nuove scuole in Indonesia e nel Sud-Est asiatico. Grazie ai lettori, agli alunni, ai genitori e agli insegnanti di quasi trecento scuole d’Italia, la nostra iniziativa, come altre avviate in quei giorni, è andata a segno, ed ora, là dove l’acqua aveva spazzato via la vita, sono sorte già le prime nuove scuole, grazie a quei generosi aiuti italiani. Quattro scuole ricostruite in Indonesia – due a Pancasila, una a Semarang e una a Wonogiri – ed altrettante in ricostruzione in India, nei villaggi colpiti della regione del Tamil Nadu, di fronte allo Sri Lanka. Si tratta dei villaggi di Kuthenguli, Virapandiapatanam, Uvari e Tuticorin. Tra Indonesia e India, oggi oltre 3.500 bambini hanno di nuovo una scuola dove andare, e il futuro per loro ricomincia. Ma quanti ancora i bambini e i giovani senza scuola?
Nessuno può fingere di non saperlo: ancora oggi vi sono cento, mille "tsunami" di povertà e di miseria in tanti Paesi del lontano Oriente che negano la speranza del futuro ai giovani.
E il futuro per quei giovani può venire, ancora una volta, da quattro mura e un tetto per ospitare una scuola. Ancora una volta, come un anno fa, gli alunni, gli insegnanti e i genitori delle scuole italiane possono aiutare generosamente a costruire altre pareti, altre scuole, altre speranze, affidando alla Comunità di Sant’Egidio la preziosa opera di nuovi interventi.
In vista del Natale, il primo dopo lo tsunami, per tanti bambini e ragazzi già poveri di quelle zone sfortunate, ecco un terreno sul quale possono ancora impegnarsi in questi giorni le scuole italiane. Un terreno di solidarietà e di altruismo.

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