A scuola di comportamento

L’art. 2 del ddl riguarda la valutazione del comportamento (condotta) dello studente.

Nel primo ciclo la valutazione sarà espressa in forma di giudizio, nel secondo in forma di voto in decimi. “Il giudizio e la votazione sul comportamento degli studenti attribuiti dal consiglio di classe concorrono alla valutazione complessiva dello studente e, nei casi più gravi, possono determinare, con specifica motivazione, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo e, ai fini dell’ammissione all’esame di Stato del secondo ciclo, la riduzione fino ad un massimo di cinque punti del credito scolastico“.

 

In arrivo sono dunque sanzioni proporzionate agli specifici comportamenti giudicati negativamente dal consiglio di classe (non ci sarà bisogno di convocare il collegio dei docenti nemmeno nei casi più gravi): dall’allontanamento temporaneo o per l’anno intero fino all’esclusione dagli scrutini per chi commetta in classe – o anche, presumibilmente, all’interno dell’edificio scolastico e delle sue pertinenze – reati come minacce, percosse, ingiurie, danneggiamenti o crimini a sfondo sessuale.

 

Sarà pertanto modificato (non abrogato) lo “Statuto dei diritti e dei doveri delle studentesse e degli studenti“, introdotto per iniziativa dell’ex ministro Luigi Berlinguer con DPR 24 giugno 1998, ma il ministro Gelmini si mostra cauta in materia, preannunciando la sua intenzione di incontrare nelle prossime settimane i rappresentanti delle associazioni nel mondo scolastico “per continuare il confronto costruttivo avviato in questi mesi“.