A Genova convegno di An per chiedere più italiano

Identità e qualità sono i principi sui quali si basa la riforma della scuola. E’ quanto è emerso dal convegno-conferenza organizzato a Genova da Alleanza Nazionale sul tema “Piu’ Italia nella scuola” e al quale ha preso parte il vice presidente del consiglio Gianfranco Fini. “Identità e qualità – ha spiegato il senatore Giuseppe Valditara illustrando la riforma Moratti – sono principi forti per capire il nostro futuro, principi che devono necessariamente passare dal sistema istruzione”.

Nel delineare le caratteristiche della riforma, Valditara ha sottolineato il rifiuto di una concezione egualitaria, la necessità di privilegiare il merito e la responsabilità, il valore della formazione professionale (“per metterci al passo con il sistema dei Paesi del centro Europa”) e la rivoluzione nei programmi. “Siamo solo a metà percorso – ha concluso il senatore An – perché un’altra importante parte deve riguardare gli insegnanti, vera risorsa della scuola, che vanno valorizzati anche pagando di più quelli che si impegnano”.

L’importanza della riforma Moratti è stata sottolineata anche dal coordinatore nazionale di An Ignazio La Russa in quanto, ha detto, “al di la’ delle incredibili e ignobili mistificazioni della sinistra, è una riforma che l’Italia attendeva dal dopoguerra”. Alla base del “più Italia nella scuola”, titolo-slogan del convegno genovese, sta, secondo An, la necessita’ di introdurre maggiore attenzione per l’ italiano “inteso – ha detto La Russa – non solo come lingua ma anche come identità, storia, cultura nazionale. Altrimenti – ha aggiunto – sforneremo solo tecnici e non ragazzi formati a tutto campo”. Per questo alle tre I (internet, inglese, impresa) che rappresentano i capisaldi della riforma Moratti, An propone di aggiungere una quarta I(italiano).

E propio sul valore dell’identità nazionale si è soffermato, in chiusura di convegno, il vicepresidente del consiglio Gianfranco Fini. “Governare – ha detto – significa tradurre in realizzazioni concrete i valori di riferimento. Ed il convegno di oggi è significativo perchè sottolinea la funzione della destra sul doppio versante dell’azione di governo: da una parte l’identità, che non può che essere nazionale, il senso di appartenenza ad una comunità, il concetto di patria e di tradizioni, dall’altra l’investimento sul futuro, nella ricerca, nell’innovazione, nell’università intesa come momento non solo di formazione della classe dirigente di domani ma come luogo deputato alla formazione di valori e al miglioramento complessivo della capacità di competere della nostra società”.