
Preparare il nuovo anno scolastico: ecco perché è sbagliato pensare di rimandare tutto a settembre

L’anno scolastico 2024/25 oramai è concluso. I dirigenti scolastici non dovrebbero però farsi prendere dalla frenesia della fine dell’anno scolastico (scrutini, esami, ecc.) rimandando poi a un fantomatico “inizio di settembre” tutta la programmazione per l’anno successivo (cosa che non avviene mai e così si finisce per progettare fino a novembre inoltrato). Quello della progettazione e programmazione dell’anno scolastico è uno degli elementi che rendono cruciale la scelta dei tempi fatta dal dirigente scolastico. Credo che sarebbe importante prendere sul serio i tempi indicati dalla legge 107/2015 per la redazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, chiudendo la proposta complessiva per l’avvio delle iscrizioni e la proposta progettuale al 30 giugno in modo da essere pronti il 1º settembre a partire. Ci sono invece troppe scuole che vivono dentro un sistema di progettazione continua, che le fa vivere sempre in un regime di indeterminatezza. In questo intervento analizzerò quanto può essere preparato prima che settembre arrivi (a mio modo di vedere “quello che dovrebbe essere preparato”). Darò solo delle indicazioni generali sugli argomenti, ma poi ovviamente è l’autonomia scolastica che deve guidare la gestione del tutto.
Piano di formazione dei docenti
In autunno dovrebbe terminare la tornata dei corsi di formazione finanziati con i fondi del PNRR. Al di là di chi finanzierà quelli futuri a livello ministeriale e al di là delle possibili e sempiterne proroghe è necessario che tutte le scuole organizzino dell’attività formativa in riferimento alle molteplici novità che sono state introdotte in questi ultimi tempi. Le scuole italiane si trovano in una situazione inedita, con avanzi di amministrazione molto consistenti e quindi con la possibilità di utilizzare fondi propri per attività formative. Non è pensabile affrontare il prossimo anno scolastico senza un forte presidio formativo, perché altrimenti tutto quanto viene trasmesso a livello ministeriale è privo di ricaduta operativa e virtuosa nelle scuole. Si tratta, pertanto, di individuare alla fine di quest’anno scolastico alcuni punti forti su cui applicare a partire da settembre una formazione diffusa e capillare a tutto il personale, uscendo dalla personalizzazione anarchica delle attività formative, legate ai soli desideri dei docenti che spesso non comprendono la necessità di aggiornarsi dentro il sistema e non in forma propria, spessi avulsi dalla specifica scuola in cui il docente insegna.
Assegnazioni dei docenti dei classi
L’aumento di disabili o di soggetti con disturbi accertati, la caduta di molti studenti nella depressione, nel brain rot (il cervello marcio che nasce dalla compulsione di ore e ore di contenuti senza valore comunicativo, pure parole o immagini senza legame), nell’analfabetismo di ritorno, nella dispersione esplicita e implicita richiedono un’attenta calibratura sulla costruzione di team docenti e consigli di classe bilanciati non solo al loro interno, ma anche in riferimento a tutta la scuola. Non è più pensabile una distinzione tra sezioni garantite da personale coeso e in continuità e sezioni o classi dove c’è un turn over annuale, dove si sono sedimentati problemi e convivenze difficili. Per cui l’estate deve portare a un’attenta analisi che parta da un equilibrio nelle classi iniziali dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, che elida quelli che sono problemi che spesso nascono e poi non si risolvono mai, perché strutturalmente condizionati da team docenti inadeguati e sbilanciati. L’assegnazione dei docenti alle classi non è mai un atto formale, ma con i tempi che vengono avanti deve essere un atto che ha alla base scelte di sistema.
Progettualità mirata e occasionale
La mole economica del PNRR ha portato l’attenzione sulla necessità di avere una progettazione equilibrata e di largo respiro. La cosa ideale sarebbe approvare il PTOF a fine giugno con anche tutti i progetti che devono partire nel futuro anno scolastico, in modo da poter avviare l’anno scolastico a settembre senza alcun indugio. L’analisi delle necessità economiche per sviluppare la progettualità dovrebbe essere fatta d’estate, a bocce ferme, in modo da poter poi sostanziarsi a inizio anno scolastico, senza improvvisazioni ed estemporaneità. Bisogna sempre più costruire nelle scuole team di progetto che mirino ad individuare problemi e bisogni e ad intervenire sugli stessi in maniera coerente con l’offerta formativa, lasciando l’occasionale al suo destino. Inoltre un’analisi delle risorse economiche a disposizione passa da un presidio delle stesse, che non può più essere lasciato in mano a gestioni occasionali, perché le forze migliori delle scuole sono occupate a cercare di mantenere stabilità all’ordinario.
Questo è solo un estratto dell’articolo presente nel numero 653 di Tuttoscuola.
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Chi è l’autore?
Stefano Stefanel
Già dirigente scolastico, autore di Tuttoscuola.
Di più all’interno dell’ultimo numero di Tuttoscuola – Giugno 2025
Nel numero 653 facciamo il punto su un anno scolastico complesso e intenso, che ha messo alla prova studenti, famiglie e dirigenti:
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