Nuove Indicazioni Nazionali e CSPI: un parere costruttivo per una scuola in costante sviluppo

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) ha recentemente fornito il suo parere Prot. n. 28754 del 30.06.2025 sullo Schema di Regolamento recante “Indicazioni nazionali della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione”. Riunitosi in seduta plenaria il 27 giugno 2025, il CSPI ha svolto un’opera puntuale e responsabile di lettura del testo introduttivo alle Indicazioni Nazionali e offrendo suggerimenti e osservazioni per migliorarle, consapevole del fatto che il compito di redazione spetta ad altri organi, non al CSPI stesso.

È fondamentale sottolineare che il CSPI, in linea con un orientamento che si sta prediligendo, ha scelto consapevolmente di non esprimere pareri dicotomici (favorevoli o contrari), optando invece per una valutazione articolata sotto forma di osservazioni. Questa modalità, più matura e funzionale al confronto democratico, riflette la volontà di contribuire al miglioramento dei testi normativi senza alimentare contrapposizioni ideologiche o letture polarizzanti. Come evidenziato, il CSPI ha ripreso il suo ruolo originario di fornire al Ministro “consigli”, osservazioni, considerazioni e proposte, senza travalicare il suo ruolo con approvazioni o bocciature.

L’esito della votazione interna, con 23 voti a favore e 9 contrari, dimostra che il documento finale del CSPI ha riscosso un consenso allargato tra le componenti tecnico-professionali e pedagogiche del Consiglio. Le ricostruzioni giornalistiche che hanno parlato di “fumata grigia” o “documento irricevibile” non riflettono fedelmente il contenuto né il significato politico-istituzionale del parere espresso.

Il CSPI ha riconosciuto e apprezzato diversi aspetti del documento, frutto di un lavoro di revisione e consultazioni:

  • Inclusività: È stata accolta positivamente l’adozione di misure sistemiche e prassi specifiche per l’accoglienza e l’integrazione di studenti provenienti da contesti migratori, inclusi patti educativi, collaborazione con mediatori linguistico-culturali e piani per l’Italiano L2.
  • Superamento della frammentazione organizzativa: L’intento di superare l’iperburocratizzazione e la frammentazione che sottraggono tempo e risorse al lavoro formativo è stato valutato positivamente.
  • Snellimento del testo: L’eliminazione di “esempi di modulo interdisciplinare di apprendimento”, “suggerimenti metodologico-didattici” e “suggerimenti di possibili ibridazioni tecnologiche” ha reso il documento più essenziale.
  • Coerenza obiettivi-competenze: Il collegamento tra gli obiettivi generali delle discipline e le competenze attese è stato apprezzato, facilitando la redazione della certificazione delle competenze.
  • Riferimento alle competenze chiave europee: Il richiamo alla Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea del 22 maggio 2018 per l’apprendimento permanente è stato considerato un elemento positivo.

Nonostante gli apprezzamenti, il CSPI ha identificato diverse criticità e proposto modifiche significative per rendere le Indicazioni Nazionali più coerenti con le esigenze educative attuali:

  • Definizione dei termini: È stata evidenziata la necessità di chiarire i termini “obiettivi”, “conoscenze”, “abilità” e “competenze” per evitare ambiguità e facilitare la costruzione dei curricoli d’istituto.
  • Centralità della “comunità”: Il termine “comunità” non è sufficientemente valorizzato, nonostante sia richiamato nella premessa. Si sottolinea l’importanza di un’educazione che coinvolga una vasta rete di attori e contesti oltre la scuola.
  • Cittadinanza globale: Il concetto di cittadinanza globale è poco sviluppato, limitandosi a competenze attese in terza elementare e conoscenze linguistiche, con il resto del documento focalizzato sull’identità nazionale. Il CSPI invita a “guardare oltre i confini nazionali”.
  • Ruolo della scuola: Si propone di sostituire la frase «La scuola è la sede principale per la trasmissione di conoscenze» con «La scuola è la sede principale per la co-costruzione degli apprendimenti», per enfatizzare un approccio attivo e partecipativo.
  • Conoscenze prescrittive: Le conoscenze elencate rischiano di essere percepite come prescrittive, contraddicendo l’autonomia scolastica. Si suggerisce di inserirle in un box in appendice.
  • Curricolo nazionale: Si chiede di sostituire la definizione “curricolo nazionale” con «curricolo di scuola e Indicazioni Nazionali» per evidenziare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, che rimane elemento fondamentale e fondativo.
  • Intelligenza Artificiale (IA): Il documento tratta l’IA come un semplice supporto alla didattica tradizionale. Il CSPI sottolinea la necessità di una strategia compiuta per sfruttare il potenziale dell’IA in termini di trasformazione della didattica.
  • Ruolo del docente: La figura del docente appare troppo centrata sull’insegnamento (“Magister”), a scapito della scuola dell’apprendimento. Si propone di dedicare un paragrafo al ruolo attivo dello studente, con il docente che assume il ruolo di “regista” del processo educativo.
  • Internazionalizzazione e Educazione Finanziaria: Si suggerisce di inserire paragrafi dedicati a queste tematiche, sottolineando l’importanza delle competenze multilinguistiche e dell’educazione finanziaria nella disciplina “Matematica”.
  • Tutor e orientatori: Viene evidenziata la necessità di valorizzare e formare adeguatamente i docenti che svolgono funzioni di tutor o orientatori nella scuola secondaria di primo grado.
  • Discipline specifiche:
    • Italiano: Critiche alla suddivisione tra lingua e letteratura che rischia di limitare l’oralità e la comunicazione. Alcune competenze e obiettivi sono considerati sovrabbondanti o mal formulati.
    • Storia: Viene segnalata l’eliminazione della lettura e interpretazione delle fonti e un’impostazione che sembra polarizzante, focalizzata sulla costruzione di un’identità nazionale.
  • Formazione dei docenti: Si auspica un’adeguata formazione universitaria e un accompagnamento per la costruzione del curricolo verticale.

Il parere del CSPI non è un atto di approvazione o bocciatura, ma si sostanzia in osservazioni, considerazioni e proposte. Questa forma, ben nota anche al Consiglio di Stato, permette un dialogo costruttivo e orientato al miglioramento. È un approccio che consente all’organismo tecnico di offrire il proprio contributo specifico e dettagliato al testo sottoposto alla sua valutazione.

Personalmente, credo che questa formula sia estremamente positiva. Permette di superare logiche di contrapposizione e di concentrarsi sul bene degli studenti e delle comunità educative scolastiche. Riconosce che il percorso di definizione delle Indicazioni Nazionali è un processo dinamico, che richiede costante manutenzione e adattamento all’evoluzione della società. Il CSPI, con il suo parere articolato, dimostra la volontà di lavorare per un miglioramento continuo, riconoscendo che ci sono ancora tanti passi da fare per una scuola sempre più inclusiva, orientata alle competenze e preparata alle sfide del mondo contemporaneo.

*Presidente Centro Nazionale Opere Salesiane e membro del CSPI in rappresentanza della Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori (CISM)

 

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