
Insegnanti stressati: cause e rimedi. Lo studio Erickson-Università di Padova

Uno studio realizzato congiuntamente da ricercatori del Centro Studi Erickson, coordinati dal pedagogista Dario Ianes, e del dipartimento di Psicologia dell’Università di Padova (Benedetta Zagni, Gerardo Pellegrino, Sara Scrimin), ha analizzato i livelli di stress percepito dai docenti italiani mettendone in luce le cause ma individuando anche alcune ipotesi percorribili al fine di migliorare il loro benessere a scuola.
I risultati dello studio, si legge in una nota della Erickson, sono contenuti in un saggio pubblicato sull’International Journal of Educational Research (cliccare qui per il testo della ricerca), e si fondano su un sondaggio realizzato su un campione così costituito: “1.904 docenti, di cui il 95.9% donne e il 4.1% uomini con età media 45 anni; il 78.9% hanno un contratto precario; 43% insegnano in scuole primarie, 21% alle medie, 19% alle superiori”. Nel testo completo (in inglese) sopra indicato non vengono peraltro date altre informazioni sul campione, che così come viene descritto nella nota informativa appare alquanto squilibrato per la massiccia presenza di insegnanti precari (il 78,9%) che potrebbe aver influito non poco sulla percezione media dello stress da parte dei partecipanti.
Il principale risultato della ricerca, condotta in chiave eminentemente psicologica, è che il livello di tale percezione media sia assai elevato, raggiungendo 8.04 punti su una scala di 10 punti: “circa l’85% dei docenti, cioè, riporta un livello di stress ≥ 7/10, circa il 50% è sopra l’8/10 e solo l’1.4% ha livelli di stress ≤ 3/10”.
Tra le cause principali dello stress sono indicate la “burocrazia scolastica opprimente (7.4/10)”, le “relazioni complesse con colleghi e famiglie (5–5.6/10) e con i dirigenti (4.4/10)”, e la diffusa mancanza di riconoscimento professionale e di opportunità di carriera. Quanto all’età, risulta che più anni di esperienza non significano affatto meno stress, anzi, proprio il contrario.
Eppure non mancano anche motivi di elevata soddisfazione lavorativa, legati al rapporto con gli studenti (8.55/10), all’apprendimento degli studenti (8.55/10) e allo stimolo intellettuale (7.98/10), motivi che insieme al “sostegno sociale informale (amici, colleghi, famiglia) aiutano a contenere lo stress”.
Tra i rimedi suggeriti dai ricercatori l’alleggerimento della burocrazia, la valorizzazione della professione docente e il potenziamento dei servizi di supporto psicologico nelle scuole (attualmente assai poco utilizzati, “per via di possibili barriere culturali o di accessibilità”).
Anche questa ricerca, pur focalizzata essenzialmente sulla dimensione psicologica dell’autopercezione dei docenti, contribuisce a mettere in luce la molteplicità dei fattori che sono all’origine del loro disagio professionale, personale e di mancato riconoscimento sociale. Niente di nuovo sotto il sole. Purtroppo.
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