
Certificati comprati, una storia che viene da lontano

Dopo avere seguito l’inchiesta di Fanpage sulle certificazioni facili, come non pensare a talune esperienze di commissari di concorsi – raccolte da Tuttoscuola – che avevano rilevato nei colloqui orali la totale incompetenza linguistica di candidati che pur presentavano certificati formalmente probanti? Come non pensare anche al comunicato del novembre scorso con il quale l’ANDIS (Associazione dei Dirigenti scolastici) denunciava la “mercificazione dei titoli”?
Questo fenomeno, sottolineava il comunicato, “negli ultimi tempi sta impattando con conseguenze negative sulla qualità del sistema di istruzione, rischiando di farlo implodere nel giro di pochi anni” e “ultimamente avvertito in maniera sempre più evidente da tutti coloro che operano nelle segreterie delle istituzioni scolastiche, chiamate ad effettuare la valutazione dei titoli per le graduatorie del personale docente e ATA. Gli aspiranti risultano in possesso di ogni possibile qualifica (lauree, corsi di perfezionamento, master, abilitazioni, certificazioni linguistiche e informatiche di vario livello), spesso acquisita in tempi record e in contemporanea ad altri titoli, ma troppo spesso, all’atto dell’assunzione, alle qualifiche dichiarate non fa riscontro un reale possesso di quelle conoscenze e abilità sottese all’acquisizione delle stesse”.
Mentre le segreterie delle scuole, secondo l’Andis, sono il terminale di verifica di questo mercato di illeciti, l’inchiesta di FanPage.it, invece, andando direttamente alla fonte, ha accertato e documentato l’origine della mercificazione dei certificati.
Non più ipotesi, dunque, non voci incontrollate: il mercato delle certificazioni facili, senza studiare, è questo, smascherato dall’inchiesta di FanPage.it.
Considerata la denuncia dell’Andis, ci permettiamo di suggerire al MIM di rilevare i dati degli Enti certificatori per i quali le segreterie delle scuole – costrette a un notevole aggravio di lavoro (che non tutti riescono o vogliono fare) per accertare la bontà delle certificazioni – avevano rilevato gli illeciti.
Le prime dichiarazioni del ministro Valditara sembrano proprio andare su questa pista; il ministro ha annunciato infatti un esposto alla Procura della Repubblica per indagare su eventuali reati, con il Ministero parte lesa. I docenti ritenuti responsabili saranno depennati dalle GPS.
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