
Risultati prove Invalsi 2023: si allarga il divario Nord – Sud

Di Agata Gueli
Si è svolta ieri, nella prestigiosa cornice della Sala della Regina, presso Palazzo Montecitorio, l’annuale presentazione del rapporto Nazionale Invalsi. L’apertura dei lavori è stata affidata a Roberto Ricci, Presidente Invalsi, che si è riservato di intervenire in modo puntuale, successivamente, invitando il Ministro dell’istruzione e del merito Valditara per i saluti istituzionali. Il ministro ha prioritariamente posto l’attenzione sul dato – “allarmante” – emerso dal report Invalsi per l’anno scolastico appena trascorso. Cresce il divario tra i risultati del Nord rispetto al Sud. “Sin dalla primaria vi è una spaccatura – evidenzia Valditara – inaccettabile”. Le scuole del Sud (Calabria, Sicilia, Campania, Puglia) sono indietro già a partire dal secondo anno della primaria, con una situazione che va a peggiorare all’aumentare dei gradi d’istruzione. Il divario è ancora più evidente nella secondaria di primo grado e si accentua nella secondaria di secondo grado. Il dato più allarmante riguarda la matematica e poi a seguire la lingua inglese, soprattutto nell’ascolto.
Il Ministro ha sottolineato la necessità di incentivare degli interventi mirati, soprattutto per far fronte alla crescente problematica della dispersione scolastica. Il Ministero ed Invalsi sono già a lavoro per avviare, a partire da settembre, attraverso massicci investimenti, dei percorsi mirati, per un congruo numero di scuole a rischio, indicate, proprio dall’Invalsi, tramite criteri ed indicatori.
Del resto a partire dal nuovo anno scolastico entrerà in vigore la riforma fortemente voluta dal ministro Valditara, che prevede l’introduzione della figura del tutor nelle classi.
La figura del tutor, prevista all’interno del “Piano per l’orientamento”, nel quadro delle riforme previste dal PNRR, accompagnerà gli studenti più fragili attraverso la costruzione di un percorso personalizzato ed inclusivo. “E’ necessario, alla luce dell’analisi dei dati Invalsi, estendere il percorso di personalizzazione, – ha ribadito Valditara – prendersi cura di ogni singolo alunno attraverso una didattica laboratoriale e nuove metodologie”. Valditara, infine, nel congedarsi ha sottolineato che è prevista, per il prossimo anno scolastico, la presenza di un maggior numero di docenti appositamente formati.
E’ stata poi la volta di Alessia Mattei, Responsabile Rilevazioni Nazionali Invalsi, che ha sottolineato la complessità del sistema scuola: “ La scuola, è un sistema complesso con suo equilibrio interno dinamico e con una serie di casualità correlate tra loro. Pertanto, i dati Invalsi, non possono essere letti attraverso un mero rapporto di causa – effetto”. E’ sicuramente necessario avere un sistema di misurazione e valutazione affidabile e costante, e il dato invalsi è uno strumento con cui le scuole riescono a vedersi e ad analizzarsi dall’esterno. Invalsi dà degli strumenti importanti attraverso i quali ciascuna scuola, in riferimento al proprio contesto e alla propria autonomia di gestione, può prendere decisioni più consapevoli.
Indubbiamente Invalsi è uno straordinario patrimonio di dati ed informazioni, oggi più che mai necessario per fotografe lo stato d’arte della scuola italiana. Ineccepibile l’analisi puntuale dei dati proposta dal presidente Ricci. Il Presidente ha analizzato, con il supporto di slide chiare, i dati a partire dalla primaria. “il ciclo della primaria rappresenta lo snodo principale”- ribadisce Ricci. Il dato più significativo, ma del resto lo aveva già anticipato il ministro Valditara, riguarda la prova di matematica su cui bisogna intervenire.
Cresce sempre più il numero di coloro che non raggiungono il livello base, e questo è, sicuramente un dato preoccupante ma diventa “allarmante” alla secondaria di primo grado e si allarga sempre più alla secondaria di secondo grado, sia al termine dell’obbligatorietà, (grado 10) e poi al termine del percorso scolastico ( grado 13). A concludere l’interessante giornata, l’intervento della Prof.ssa Renata Maria Viganò, Vicepresidente Invalsi. La professoressa ha ribadito l’importanza dei dati Invalsi: chiari, autorevoli e affidabili. I dati, però, devono essere ben studiati con una ricerca attenta. Dai dati di quest’ultimo anno scolastico emergono luci e di ombre. Eccellenze da una parte e il non raggiungimento del livello base dall’altro, un Nord con dati confortanti e un sud che va sempre più indietro. La scuola ha necessità di essere orientata verso un miglioramento continuo, poiché rimane la risorsa principale del nostro paese e del nostro futuro.
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