Si riaccendono la polemiche sul tutor/2: … e i monitoraggi del ministero

Dalle aule dei tribunali agli uffici delle direzioni scolastiche regionali: il tutor fa parlare di sé dentro l’Amministrazione scolastica.
Una nota del Miur che chiedeva agli Uffici scolastici di rilevare la situazione degli incarichi tutoriali conferiti dai dirigenti scolastici al fine di valutare l’onere per finanziare le attività di formazione di questi docenti da parte dell’Indire ha creato perplessità in molte scuole, tuttora in attesa dell’accordo sindacale. Perplessità di taluni dirigenti per il riemergere di una questione che tacitamente era stata accantonata in attesa di soluzioni, prevedibile reazione sindacale per quella che viene considerata, nonostante le smentite ministeriali, un’azione di controllo su materia oggetto di contrattazione ancora pendente.

La Cgil-scuola non ha esitato a dichiarare che quella richiesta di notizie è un vero e proprio “’censimento’ con un evidente obiettivo: spingere le scuole ad individuare funzioni tutoriali nonostante che non sia conclusa una trattativa e nonostante che il Ministero stesso abbia riconosciuto che la conclusione della trattativa è preliminare ad ogni decisione“.

Il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima, ha espresso totale dissenso e contrarietà “all’atteggiamento censorio” che si maschera dietro un “intervento all’apparenza neutrale e meramente cognitivo” dell’introduzione della figura del tutor finalizzata alle attività formative. Secondo Scrima “è intollerabile l’ambiguo comportamento dell’Amministrazione che da una parte afferma di riconoscere il ruolo della contrattazione e dell’autonomia delle scuole, mentre dall’altra assume iniziative verticistiche e unilaterali che violano il sistema delle relazioni sindacali“.
Più che il merito della questione sembra sotto accusa il metodo, cioè quella che il sindacato ritiene una “gestione inaccettabile delle relazioni sindacali e del rapporto con le scuole“.

Un problema che va ad aggiungersi alla protesta per il mancato rinnovo del contratto biennale oggetto principale dello sciopero della scuola del 18 marzo prossimo, proclamato dai sindacati confederali, anche se si ha l’impressione che l’affermazione secondo cui la richiesta ministeriale sulla trasmissione dei dati sui tutor da “formare”, “rafforza la determinazione alla protesta e allo sciopero“, sia di per sé piuttosto debole per convincere i docenti ad incrociare le braccia.