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Francia, no allo chador a scuola

No a croci grandi, veli e kippa in classe, mentre sono ammessi medaglie, piccole croci, piccoli Corani. Sono i suggerimenti della “Commissione sull’applicazione del principio di laicità nella Repubblica“, nominata il 3 luglio 2003 dal presidente Chirac, che con grande puntualità ha concluso i suoi lavori, e ha reso noto il rapporto finale, chiuso alle ore 6.40 dell’11 dicembre, e consegnato al presidente alle 8.30. Il testo integrale è stato immediatamente pubblicato sul sito internet del quotidiano “Le Monde” (http://www.lemonde.fr/), e uscirà sull’edizione a stampa del 12 dicembre.

Il rapporto Stasi suggerisce che “Croci grandi, veli e kippa” siano vietati, perché hanno acquistato di fatto un significato aggressivo, di ostentazione della “diversità” di chi li esibisce, mentre “medaglie, piccole croci, stelle di Davide, mani di Fatima, piccoli Corani” possono essere ammessi, perché costituiscono in genere una testimonianza “discreta” di appartenenza religiosa.

I 20 saggi della Commissione, presieduta da Bernard Stasi, mediatore della Repubblica e già parlamentare centrista, hanno steso il rapporto dopo aver ascoltato 140 esperti, tra i quali molti ministri, a partire da quelli dell’Educazione nazionale, Luc Ferry, e degli interni, Nicolas Sarkozy, e aver acquisito una quantità imponente di materiali, frutto di un dibattito acceso, che ha coinvolto l’intera società francese.

In sostanza la commissione Stasi, politicamente bipartisan, ribadisce quasi all’unanimità (con un solo astenuto) l’attualità del principio di laicità, così come configurato nella “grande legge repubblicana del 9 dicembre 1905“, ma ritiene indispensabile una nuova legge che tenga conto delle mutate condizioni storiche, sociali e culturali del Paese. Anche il noto sociologo Alain Touraine, inizialmente contrario a una nuova legge, ha convenuto sulla sua utilità, al fine di riaffermare con uno strumento normativo forte il principio della laicità nella scuola statale (e negli ospedali, nelle aule di giustizia, nei luoghi di lavoro) da una parte, ma anche una sua interpretazione pratica equilibrata e ragionevole dall’altra. In questa prospettiva, e per evitare le troppe assenze motivate con richiami al rispetto delle religioni di appartenenza, la Commissione suggerisce di istituire due nuove giornate festive per tutti in occasione dello Yom Kippur, tradizionale festività ebraica, e dell’Aid-el-kebir, importante festività musulmana.

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