Ma lo schema del primo decreto di riforma dovè finito?
Lo schema del decreto legislativo su scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione, approvato il 12 settembre scorso dal Consiglio dei ministri, non risulta sia ancora arrivato alle Commissioni parlamentari che devono esprimere entro 60 giorni il prescritto parere, né che sia calendarizzato dalla Conferenza Unificata Stato, Regioni e Città.
Eppure il testo, emendato su richiesta del ministro Giovanardi, è stato da tempo inviato dal ministero dell’Istruzione alla Presidenza del Consiglio per il successivo inoltro alla Conferenza unificata e alle Commissioni istruzione di Camera e Senato. E allora, dov’è finito?
La risposta più plausibile, che è stata indirettamente confermata a Tuttoscuola, è che lo schema sia ancora all’esame di uno dei ministeri con i quali, secondo la legge 53/2003, il Miur deve concertare i decreti legislativi di attuazione (“i decreti legislativi … sono adottati su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, con il Ministro per la funzione pubblica e con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali“.. – comma 2, art. 1 legge 53/2003).
E chi potrebbe avere interesse a tenere sotto esame per tanto tempo, e quindi puntigliosamente, lo schema di decreto, se non il ministro Tremonti? Se, come sembra certo, lo stop momentaneo è stato determinato dal ministero dell’Economia, vi potrebbero essere alcune conseguenze, una delle quali certa.
Le conseguenze possibili sono legate a eventuali interventi sui contenuti del decreto (ovviamente da attuare in sede di seconda lettura in Consiglio dei ministri) in rapporto anche all’andamento della legge finanziaria, vanificando così il lavoro degli organismi chiamati ad esprimersi sui contenuti. Ipotesi comunque da verificare.
Una conseguenza certa è invece quella dei tempi. Il decreto non potrà essere approvato prima di gennaio. A quel punto potrebbe arrivare in piena bagarre della verifica di maggioranza (anche se il Presidente del Consiglio con le dichiarazioni di ieri chiude la strada al rimpasto di governo sollecitato dall’UDC e da An)… e i giochi potrebbero riaprirsi.
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