Il ‘buon senso’ divide la sinistra
“Buon senso o buon posto?” Con questo non amichevole interrogativo, la newsletter di “Proteo Fare Sapere“, associazione assai vicina alla CGIL scuola, mette in dubbio le intenzioni (ed interessi) dei sostenitori del “partito del buon senso”, coordinato dall’ex capo della segreteria del ministro Luigi Berlinguer dal 1996 al 1999, Vittorio Campione (http://www.proteofaresapere.it/).
L’articolo è anonimamente firmato “Le Minervine”, una sigla nuova che si affianca però ad una serie di interventi firmati in chiaro (Tiriticco, Delmoro, Ghinelli ed altri) anch’essi pesantemente critici, ed apparsi all’indomani della esplicita apertura di credito ai “buonsensisti” effettuata dal presidente dei DS, Massimo D’Alema.
Nel breve volgere di due settimane, il documento, del quale Tuttoscuola ha parlato in anteprima nella edizione del 13 ottobre 2003, ha innescato un vivace dibattito, con prese di posizione assai nette, pro o contro, soprattutto all’interno della sinistra. La componente più moderata, che si esprime attraverso il quotidiano “Il Riformista”e la rivista “Italianieuropei” di D’Alema e Amato, condivide nella sostanza le tesi “dialoganti” sviluppate nel documento, mentre la sinistra più movimentista e antigovernativa le attacca duramente, come fa la newsletter di “Proteo Fare Sapere”.
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