
Scuola e identità nazionale/3. Serve una nuova vision
Molte delle considerazioni svolte da Galli della Loggia nella sua analisi della scuola italiana sono condivisibili, soprattutto (a nostro avviso, ovviamente) quelle relative alle nefaste conseguenze di una finora male impostata autonomia delle scuole, trasformatasi da un lato in un generalizzato do it yourself, versione internazionale dell’italico ‘arrangiatevi’, dall’altro in un “armiamoci e partite”, visto che per 15 anni alle istituzioni scolastiche sono state riservate ben poche risorse e possibilità concrete di azione.
Nel loro crudo realismo quelle considerazioni sembrano però sottovalutare da un lato il lavoro svolto da molti docenti e scuole, spesso innovativo e di buona qualità, specie all’incrocio tra didattica e nuove tecnologie, e dall’altro il peso delle carenze strutturali in cui opera la scuola rispetto al ruolo palingenetico al quale essa sarebbe chiamata, quello di essere alla base del rilancio dell’identità nazionale (valori, cultura condivisa) del nostro Paese.
Dove ci sentiamo di dare ragione a Galli della Loggia è invece sulla scarsa disponibilità mostrata dalla classe politica e più in generale dirigente (poteri economici, mass media, istituzioni centrali con l’eccezione della Banca d’Italia) verso un serio e condiviso impegno di medio-lungo periodo in favore del rilancio strategico del ruolo della scuola e dei suoi operatori sui due versanti della qualità e dell’equità del servizio, tale da risollevarne il prestigio sociale.
Su questo terreno Tuttoscuola ha già avanzato proposte (si vedano, in particolare, le ‘6 idee per rilanciare la scuola’ (http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=31495), e non farà mancare il suo apporto anche in questa fase di collaudo della ‘Buona Scuola’: una legge che, come abbiamo già osservato (http://tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=35614), ha una mission ma manca di vision, di quell’orizzonte di finalità condivise che, ove fossero poste al centro di un’iniziativa politica e governativa convergente, potrebbero forse rendere meno cupe le previsioni di Galli della Loggia e meglio giustificato l’appello del presidente Renzi a costruire la ‘scuola della Nazione’.
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