Moratti anno III, un carico di incognite per la scuola
Inizia il terzo anno scolastico della gestione Moratti. Sono più le incognite che le attese.
Prima di tutto, dovrebbe essere l’anno dei decreti di attuazione della riforma. Anche se virtualmente c’è tempo fino all’aprile del 2005 per emanarli, dovranno essere tracciati e definiti ben prima, per poter affrontare in sicurezza i passaggi delle procedure attuative.
Dopo lo stop imposto al primo decreto da parte della stessa maggioranza di Governo, non si può azzardare alcuna previsione. In particolare è aperta a qualsiasi ipotesi l’attuazione di quella parte della riforma che, in materia di istruzione e formazione professionale, chiama in causa direttamente la competenza delle Regioni.
Non si conosce ancora nulla del piano programmatico finanziario che dovrà dar gambe alla riforma: atteso entro la metà del luglio scorso, sembra orma destinato ad essere compreso nella prossima legge Finanziaria. Il che potrebbe significare che le risorse necessarie, oltre a quelle fresche accantonate (quante?), potrebbero essere attinte direttamente dai risparmi di sistema (tagli degli organici, drastico ridimensionamento delle istituzioni scolastiche funzionanti e altre economie?).
Dalla Finanziaria 2004 si capirà anche se c’è un futuro immediato per il concorso ordinario per dirigenti e per le immissioni in ruolo di docenti, oppure se la scuola dovrà convivere ancora con la precarietà di posizione del suo personale.
Infine incombe, anche sul titolare dell’istruzione, la grande incognita della possibile verifica di Governo che a gennaio, dopo la fine del semestre europeo, potrebbe portare a rimpasti ministeriali.
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