
Italia paese dell’arte con un patrimonio storico e archeologico unico che il mondo ci invidia.
I musei e i siti archeologici offrono le testimonianze reali, tangibili e dirette di tanta bellezza. Sono libri aperti che aspettano di essere letti, soprattutto dai nostri ragazzi che a scuola devono accontentarsi di spiegazioni virtuali sui libri.
Le visite guidate ai musei e alle mostre sono l’occasione, per chi può, per trovare riscontri, per capire, per approfondire, per conoscere e per passare dal mondo virtuale a quello reale.
Per incentivare la presenza dei giovani a eventi espositivi e museali, gli ingressi, che prima erano gratuiti per gli over 65, ora lo sono anche per loro. Bene. I prof di educazione artistica e quelli di lettere hanno l’occasione per svolgere all’interno dei musei un’attività didattica speciale, una lezione diretta. Ma…
Ma non possono. Incredibile, ma è così: possono solamente accompagnare e vigilare, perché le spiegazioni e le illustrazioni dei reperti esposti sono di esclusiva competenza delle guide autorizzate.
Può capitare, a volte, che l’insegnante ne sappia più della guida, ma non è consentito sostituirla, perché soltanto la guida è depositaria ufficiale delle conoscenze richieste.
Può anche capitare che l’insegnante sia ben contenta di lasciare a guide specializzate il compito di illustrare ai suoi ragazzi. Ma in ogni modo non ha scelta e deve sempre lasciare, comunque, il passo alla guida, limitandosi a svolgere soltanto il compito di accompagnamento e vigilanza.
Domanda. Perché il ministro dei Beni Culturali non consente all’insegnante – che lo voglia – di guidare personalmente i propri studenti alla scoperta del patrimonio storico-artistico senza intermediazioni?
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