Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Classe di concorso Italiano lingua 2. Serve?

Il ministro Giannini, in occasione del recente convegno sugli alunni stranieri nella scuola italiana ha annunciato l’istituzione di una nuova classe di concorso: italiano come lingua seconda.

Ne aveva già parlato alcuni mesi fa durante un intervento agli Stati generali della lingua italiana nel mondo organizzata dagli Affari Esteri, con l’obiettivo di cercare nuove soluzioni per migliorare l’integrazione scolastica in un contesto classe sempre più multiculturale.

Ora sembra fare sul serio, proprio nel momento in cui, però, i ragazzi stranieri immigrati dall’estero (e bisognosi della conoscenza dell’italiano) stanno diminuendo.

La maggior parte (51,7% nel 2013-14) dei ragazzi stranieri sono di seconda generazione, nati in Italia da genitori stranieri. Per loro un insegnante di italiano L2 non è necessario. E’ molto utile per i nati fuori d’Italia, ma bisogna considerare che questi ultimi tendono ogni anno a diminuire.

L’Istat nei giorni scorsi ha reso noto che, per la prima volta nel 2014 sono nati meno bambini stranieri e il flusso migratorio con residenza di stranieri sembra diminuire.

Nel 2013-14 nella scuola dell’infanzia e già nella scuola primaria la percentuale di stranieri di seconda generazione è stata molto alta, prospettando, quindi, una prossima diffusione nei settori scolastici successivi.

L’idea della Giannini è buona, ma sarebbe servita di più una decina di anni fa, quando gli alunni stranieri erano quasi tutti privi di conoscenza di base della nostra lingua.

Ora invece tale necessità è certamente meno impellente, senza considerare che, prima che si possa disporre di una quota congrua di docenti di italiano L2 adeguatamente formati (conoscitori di quale lingua straniera?), sarà passato molto tempo e saranno meno gli alunni stranieri che ne avranno bisogno.

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