Carrozza/3. Interventi per il personale della scuola e i precari

Per quanto riguarda la politica del personale vengono enunciati obiettivi impegnativi, così riassumibili:

– “nuove modalità di sviluppo di carriera dei docenti, con l’avvio di un sistema di valutazione delle prestazioni professionali collegato ad una progressione di carriera, svincolata dalla mera anzianità di servizio”. Non è chiaro se il ministro intenda legare lo sviluppo della carriera dei docenti (“un vero e proprio ‘cursus professionale’ basato sul merito”) a qualche forma di valutazione esterna e/o anche all’esito delle prove Invalsi, come lascerebbe intendere l’accenno all’“approfondimento concreto del rapporto tra qualità degli apprendimenti e sviluppo della qualità dell’insegnamento”.

Più avanti il ministro afferma che “Nel sistema valutativo non c’è alcuna volontà sanzionatoria o di penalizzazione: si tratta piuttosto di trovare soluzioni condivise, in grado di sviluppare processi di auto-miglioramento della qualità dell’apprendimento, della didattica, dei comportamenti professionali degli insegnanti”. Dal Piano dell’Offerta Formativa (POF) – che è una dichiarazione di intenti – si dovrebbe passare a una scuola “che renda noti gli obiettivi e le priorità, i risultati raggiunti rispetto al punto di partenza, e li verifichi attraverso un sistema di valutazione esterna accanto a percorsi di autovalutazione”;

– nell’atto di indirizzo per il prossimo contratto nazionale di lavoro si potrà prevedere, tra l’altro:

a)     un incremento della retribuzione base del personale scolastico, nell’ambito delle compatibilità finanziarie che il Governo indicherà, che valorizzi la capacità innovativa dei singoli e di lavorare in team;

b)    un chiaro riconoscimento economico delle posizioni organizzative particolari della scuola, tanto nei riguardi del personale docente ed educativo che di quello ATA;

c)     un altrettanto chiaro e palese riconoscimento tanto delle posizioni organizzative che di tutte le figure di supporto alla attività didattica in sede di progressione di carriera;

– nuove modalità di reclutamento dei dirigenti scolastici e dei docenti “non tralasciando il TFA”;

– potenziamento del servizio ispettivo a sostegno del miglioramento della qualità delle scuole;

– aumento dei fondi per la formazione continua dei docenti del primo ciclo (da 1,6 a 3-4 milioni);

– piano straordinario per la formazione dei docenti all’uso delle tecnologie;

– nuovo piano triennale di assunzione in ruolo del personale precario per il 2014/17, “periodo per il quale è previsto un turn-over complessivo di 44.000 unità. A tal fine, si procederà garantendo il giusto equilibrio tra assorbimento del personale precario e concorso pubblico”.