Obbligo formativo su inclusione: FLC CGIL impugna decreto e circolare ministeriale. Anche SNALS chiede chiarimenti urgenti

La FLC CGIL ha presentato ricorso al TAR del Lazio per l’annullamento del DM 188 del 21 giugno 2021 relativo alla “Formazione del personale docente ai fini dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità” e della successiva nota 27622 del 6 settembre 2021 che prevede l’avvio delle attività, indicando lo schema di modulo formativo e gli obiettivi, oltre alla ripartizione delle risorse. In particolare, sulla formazione per l’inclusione, anche SNALS Confsal chiede chiarimenti urgenti.

Com’è noto, si tratta di provvedimenti attuativi della legge di bilancio 2021, che ha destinato uno specifico finanziamento di 10 milioni di euro per la realizzazione di interventi di formazione obbligatoria del personale docente “non specializzato” impegnato nelle classi con alunni con disabilità. 

Per la FLC CGIL, non è in discussione il valore della formazione in sé, specie su temi importanti e fondamentali come quello dell’inclusione scolastica, ma ritiene illegittimo che essa sia stata definita in modo unilaterale dall’Amministrazione, con un evidente e pericolosa ingerenza in una materia che è di competenza degli organi collegiali e ha ricadute sul rapporto di lavoro, introducendo obblighi di servizio senza alcuna regolamentazione contrattuale.

Per il sindacato di Sinopoli, il decreto ministeriale, inoltre, estendendo il divieto di esonero all’intero orario di servizio, risulta contraddittorio rispetto alla legge di bilancio, che prevede l’attività di formazione “obbligatoria” senza “esonero dall’insegnamento”.

In attesa degli esiti del ricorso, la FLC CGIL ritiene che i Collegi dei Docenti, nella progettazione di inizio anno, debbano tenere conto del monte ore da destinare a questo nuovo “obbligo di servizio” che il divieto di esonero costringe a collocare tra le attività funzionali o, se aggiuntive, da retribuire, secondo quanto previsto dalla norma contrattuale e da numerosi precedenti giurisprudenziali.

“In alcune scuole, i dirigenti scolastici stanno emanando circolari che prevedono l’obbligo di partecipare a corsi di formazione in servizio per il personale docente, a tempo indeterminato o determinato, privo dello specifico titolo di specializzazione ai fini dell’Inclusione degli alunni con disabilità ai sensi del comma 961, art. 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178 – DM 188 del 21.6.2021”, scrive poi SNALS Confsal sul portale.

Lo SNALS-Confsal, in particolare, ritiene che tali indicazioni contrastino con le disposizioni contrattuali che prevedono un massimo di 80 ore di impegni aggiuntivi obbligatori. Tra l’altro, il D. Lgs. 66/2017, all’articolo 13, prevede che la formazione in servizio, per i docenti nelle cui classi si trovano alunni con disabilità, sia una scelta delle singole istituzioni scolastiche e non un obbligo, senza peraltro che sia previsto l’esonero dal servizio. In riferimento poi alla sentenza del Tar Lazio, pubblicata il 14 settembre 2021, che dispone l’annullamento del decreto interministeriale 29.12.2020 n. 182 e degli atti conseguenti,  lo SNALS-Confsal sollecita il Ministero dell’Istruzione a fornire con urgenza indicazioni operative, per gli effetti della sentenza sull’organizzazione delle specifiche attività nelle scuole.

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