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Educazione alla cittadinanza in Europa: così l’ultimo rapporto Ue

È stato pubblicato nei giorni scorsi l’ultimo rapporto dell’Unione europea sull’educazione alla cittadinanza. Il rapporto ha coinvolto 31 diversi Paesi europei, compresi alcuni, come la Turchia e la Norvegia che gravitano attorno all’area europea benché non ne siano ufficialmente componenti.

L’ultimo rapporto di questo tipo risale al 2005 e a questo fa esplicito riferimento quello appena pubblicato per determinare i confronti in base a i più recenti dati, riferiti all’anno scolastico 2010/2011.

Le scuole di tutte le nazioni europee, secondo i dati, promuovono forme di cittadinanza che coinvolgono gli studenti, almeno attraverso forme di rappresentatività nella classe e nei consigli di istituto presso le loro scuole.

A livello nazionale l’incoraggiamento a partecipare al governo della propria scuola è stato un obiettivo fortemente incoraggiato, nell’ultimo periodo.

Dalla partecipazione attiva degli studenti alle attività promosse dalla scuola in cui studiano nasce  e si rafforza, infatti, la capacità di pensare iniziative utili, un domani, alla vita come cittadini nella propria realtà nazionale e in relazione all’Europa, in generale.

Il rapporto dell’Unione europea fotografa quale evoluzione vi sia stata nei diversi stati membri, in relazione all’educazione alla cittadinanza, attraverso l’esame di cinque finalità:

1) obiettivi inseriti nei programmi scolastici nazionali e modalità organizzative per conseguirli; 2) grado di partecipazione di studenti e famiglie alla vita della scuola; 3) promozione della cultura della scuola e partecipazione degli studenti alla vita sociale; 4) verifiche e valutazioni; 5) azioni di sostegno per docenti e dirigenti.

Il rapporto registra, ove rilevanti, anche progetti per il futuro che alcuni Paesi hanno ritenuto di portare a conoscenza. In particolare, riporta una breve sintesi dell’iniziativa italiana Puntoedueuropa che il Ministero dell’Istruzione ha lanciato nel 2002, per promuovere attività di sensibilizzazione verso studenti ed insegnanti nei campi del rispetto dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile o del dialogo interculturale anche attraverso la diffusione di buone pratiche.

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