L’anno prossimo potrebbero esserci lo stesso nuovi tagli…

Il Documento di economia e finanze ha sommato i precedenti tagli sulla spesa dell’istruzione determinati dalla Finanziaria 2007 (Governo Prodi) e dalla legge 133/2008 (Governo Berlusconi) ed è arrivato a mettere nero su bianco quelle cosiddette “minori spese” che hanno scatenato nei giorni scorsi la polemica su nuovi tagli. Però…

Nuovi tagli, anche se non computati, potrebbero esserci lo stesso l’anno prossimo. Perché?

I tagli previsti dal ministro Tremonti nel 2008 sono stati previsti all’interno di un triennio (il 2009-2011), ma la riforma strutturale indotta dalla manovra non si è conclusa in quell’arco di tempo (ad esclusione della scuola secondaria di I grado che, avendo una durata triennale, ha assestato in modo compiuto i propri orari).

Nella scuola primaria e nella scuola secondaria superiore, dove la manovra incide su un arco temporale di cinque anni, gli effetti conseguenti alle modifiche introdotte si faranno sentire fino al termine del quinquennio.

La scuola primaria, che ha individuato nelle 27 ore settimanali il modello orario-tipo, ha ancora due anni davanti per assestarsi, riducendo il fabbisogno di personale e contraendo l’organico.

Nella scuola secondaria superiore, attualmente al primo anno di riforma, avrà nei prossimi anni una modifica di orari settimanali soprattutto nei nuovi licei (tecnici e professionali hanno già anticipato la riduzione d’orario), riducendo conseguentemente il fabbisogno di personale docente.

L’anno prossimo il Mef, avendo già incassato quanto programmato con la manovra finanziaria del 2008, potrebbe accontentarsi e non chiedere la cancellazione dell’organico in surplus, lasciandolo a disposizione delle scuole come organico funzionale riassorbibile. Considerando la scarsa attenzione dimostrata dall’Economia per la qualità della scuola, e le difficoltà economiche generali, sembra purtroppo uno scenario improbabile.

Più realisticamente, come si sa, l’appetito vien mangiando….