
Piano Sud/1. Un investimento reale per scuola e ricerca?
100 miliardi per il Piano Sud stanziati dal Consiglio dei Ministri, di cui 12,5 per la scuola e la ricerca. Per quest’ultima quota, il ministro Gelmini non ha mancato di esprimere la propria soddisfazione, perché “lo sviluppo della ricerca ed il potenziamento del sistema scolastico sono i due elementi principali per il rilancio del Mezzogiorno e per la riduzione del divario con le altre Regioni”.
“Scuola e ricerca – ha dichiarato Gelmini – sono la base per la crescita dei giovani e per il loro futuro. Investire in questi settori strategici consentirà di combattere la dispersione scolastica e favorirà un collegamento più forte con il mondo del lavoro, superando la condizione di molti giovani che non studiano e non hanno un impiego. Il Piano Sud varato oggi ha esattamente questo obiettivo e concretizza un preciso impegno politico che il governo ha assunto nei confronti di tutti gli italiani, mettendo tra le priorità la formazione dei giovani del Sud”.
È innegabile che quei 100 miliardi per il Piano Sud e i 12,5 miliardi per l’istruzione e la ricerca rappresentino un interessante investimento per lo sviluppo dell’area più depressa del Paese, ma c’è da chiedersi quanto dell’operazione sia anche frutto delle sollecitazioni che vengono dalla attuale crisi politica della maggioranza. E anche il ministro Gelmini, accusata in questi anni soltanto di togliere alla scuola e alla ricerca, non si sottrae al dubbio.
Al di là delle intenzioni, il Piano Sud si presenta, comunque, come un volano di sviluppo le cui potenzialità si potranno verificare presto.
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