Parere del Consiglio di Stato e livelli occupazionali

Tuttoscuola ha dedicato molti articoli circa l’ultimo parere del Consiglio di Stato (tra questi segnaliamo Riforma dei licei, perplessità dal Consiglio di Stato e Riserve del Consiglio di Stato anche per tecnici e professionali), sul quale ci scrive il lettore Salvatore Provenzani.

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Il parere negativo del Consiglio di Stato sui regolamenti necessari per fare partire la riforma della secondaria di secondo grado fin dal prossimo anno scolastico è cosa gravida di conseguenze pratiche ed anche politiche sulle quali, forse, è il caso di aprire un confronto.

Certamente a leggere le osservazioni del Consiglio (riportiamo i tre pareri sullo schema di regolamento dei licei, degli istituti tecnici e dei professionali, NdR) ci si rende conto di quanto accelerata e anche superficiale sia stata la predisposizione di questi regolamenti che non riescono ad essere varati.

I rilievi del Consiglio non sono di poco conto, anzi, affrontano alla radice le osservazioni negative che le organizzazioni sindacali e non solo loro, avevano avanzato quando prese corpo la riforma. Allora come ora fu chiaro che essa nasceva condizionata eccessivamente da ragioni di contenimento della spesa. occorreva fare presto per ottenere il primario risultato di risparmiare a tutti i costi.

Questo metodo sbagliato non poteva fare sentire i suoi effetti, solo se questi regolamenti fossero stati vagliati da organismi non politici, ma guidati unicamente dal diritto. Tutti questi impedimenti inevitabili per il corretto procedere delle norme, rischiano di fare saltare un appuntamento che tutti aspettano.

Le osservazioni del Consiglio di Stato non sono di poco momento. Se il Ministro non darà convincenti chiarimenti c’è effettivamente il rischio che il tutto salti in aria e venga rinviato ulteriormente il transito alla nuova scuola.

Bloccare oggi il cammino delle riforma è come bloccare il decollo di un aereo già lanciato sulla pista. Di solito quando questo avviene accade un disastro. Dunque siamo di fronte ad un guado, dobbiamo decidere che percorso intraprendere e percorrerlo alla svelta. se il dado è tratto – e tutto sembrava autorizzarci che lo fosse – occorre trarre le conseguenze operative e politiche.

Purtroppo stanno montando le legittime pretese di chi vuole rimandare il tutto ad un altro tempo. Ci sono in ballo molti interessi legati alla questione dei posti di lavoro ed occorrerebbero atti responsabili e rassicuranti da parte del Governo proprio sul terreno della salvaguardia dei livelli occupazionali. Se il mondo della Scuola troverà modi di rassicurarsi probabilmente cadranno le riserve e le opposizioni di fondo. Non ci si può augurare nulla di diverso.

Salvatore Provenzani, dirigente scolastico ITC “Don Luigi Sturzo” Bagheria

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