Lino Banfi all’Unesco: il sorriso è un’alternativa alla cultura?

Un pungente articolo di Michele Smargiassi, apparso nella newsletter online ‘weekend’ di Repubblica, cita la celebre “Fenomenologia di Mike Bongiorno”di Umberto Eco per spiegare la ragione per la quale l’attuale governo giallo-verde ha chiamato un attore popolare e popolaresco come Lino Banfi a far parte della Commissione nazionale italiana per l’Unesco.

Come Mike Bongiorno, Lino Banfi “non provoca complessi di inferiorità pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo. Egli rappresenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perché chiunque si trova già al suo livello”. Citazione non benevola, perché Smargiassi sostiene che “Proprio di questo la nuova setta populista vuol convincere l’italiano: non devi sentirti in difetto per non aver studiato, perché la cultura non serve, ogni cultura è sopruso, la cultura è tua nemica, la cultura è kasta”.

È vero peraltro che Lino Banfi ha un po’ prestato il fianco a questa critica, visto che la sua prima dichiarazione a caldo, rilasciata in occasione della convention del M5S dedicata al varo del reddito di cittadinanza (evento mediaticamente offuscato dalla notizia della nomina dell’attore pugliese all’Unesco) è stata la seguente: “Voglio portare un sorriso; le commissioni sono fatte con persone plurilaureate, ma io voglio portare un sorriso ovunque. Il mio sogno è di vedere sorridere anche mentre si fa politica”.

L’accenno vagamente critico alle “persone plurilaureate” (come non è la grande maggioranza degli italiani: il 39% degli italiani tra i 25 e i 64 anni non è addirittura andato oltre la terza media, come ricordato nel dossier “La scuola colabrodo”, scaricabile gratuitamente da www.tuttoscuola.com) fa intendere che il popolare nonno Libero voglia rivolgersi prima di tutto alla gente comune, non alle élites acculturate, avversarie politiche dei due partiti orgogliosamente autodefinitisi populisti che si sono affermati nelle elezioni del 4 marzo 2018.

Siamo sicuri tuttavia che Lino Banfi, persona di solido buon senso, non intenda proporre i suoi sorrisi in alternativa alle lauree dei ‘professoroni’, casomai in aggiunta. E che non gli mancheranno occasioni per invitare studenti e genitori a rispettare l’autorità (e le lauree) degli insegnanti. Magari con un sorriso…