Ugl Scuola: ”Sono 75mila gli insegnanti colpiti da depressione causata da mobbing”

L’UGL Scuola Lombardia ha divulgato oggi dati piuttosto allarmanti, che hanno per fonte le esperienze dei docenti che frequentano la Clinica del Lavoro, il Tribunale civile, gli avvocati e il Sindacato, circa la diffusione della depressione causata da pratiche di mobbing presso gli insegnanti.

Ad esserne colpiti, secondo l’organizzazione sindacale, sarebbero circa 75 mila docenti in Italia dalle scuole dell’infanzia alle scuole secondarie di secondo grado.

Il mobbing, spiegano dall’UGL, può essere orizzontale e verticale. E’ mobbing orizzontale quando sono i colleghi a praticarlo con vessazioni, angherie e soprusi vari. Mentre è verticale quello ad opera del dirigente scolastico quando controlla l’attività del docente (e non quella di altri che non disturbano il manovratore e sono allineati al gruppo dirigente), lo sanziona, lo controlla sistematicamente nei ritardi o nelle assenze, nella tenuta dei registri di classe e dei registri personali, visite fiscali, provocazioni, lo demansiona, lo umilia e lo ferisce fino a privarlo apertamente della ordinaria collaborazione, dell’usuale dialogo e del rispetto.

Lo scopo perseguito col mobbing verticale o bossing è quello di porre ai margini una persona ritenuta “scomoda”, che può esserlo per i più svariati motivi.

Il consiglio che danno all’UGL scuola per fronteggiare pratiche di mobbing ai propri danno è innanzitutto di armarsi di pazienza, perché il viaggio contro il mobbing è lungo, duro e difficile. Poi non cedere a scoramento e depressione e non pensare alle dimissioni. Raccogliere piuttosto la documentazione delle vessazioni subite e trovare colleghi disposti a testimoniare.

Denunciare il mobbing è un’attività da attuare con ponderata attenzione – avverte Alberto Giannino Segretario provinciale UGL Scuola Milano –, è necessario evitare che le denunce possano esporre a ritorsioni, o possibili querele per diffamazione“.