Tremonti apre uno spiraglio sui tagli alla scuola

Non è chiaro per ora se il Governo intenderà fare un passo indietro sul blocco degli scatti di anzianità o sul congelamento del 30% per la carriera

Pensiamo che sia giusto evitare il meccanismo del congelamento del 30%” dei risparmi indirizzati alla scuola. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti – come riporta l’Ansa – all’incontro svoltosi nel pomeriggio all’auditorium di via Rieti tra i sindacati della scuola, cui hanno preso parte il segretario generale della Confsal Marco Paolo Nigi, il segretario generale della Uil scuola Massimo Di Menna, della Cisl scuola Francesco Scrima e della Gilda Rino Di Meglio.

Sembra di capire che il ministro dell’Economia si riferisca al 30% delle economie di spesa derivanti dal comma 6 dell’art. 64 della legge 133/2008, che lo stesso art. 64 (al comma 9) destinava “alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale della carriera del personale della Scuola a decorrere dall’anno 2010, con riferimento ai risparmi conseguiti per ciascun anno scolastico”.

Come noto la nuova manovra in discussione in Parlamento (decreto legge 78/2010 all’art. 8, comma 14), ha disposto il congelamento dei risparmi di sistema da investire sulla professionalità del personale scolastico, pur se mantenuti all’interno del sistema scolastico. (la relazione tecnica che accompagna la manovra, in proposito, dice: “La norma in relazione a quanto previsto dall’art. 9, comma 17, circa il blocco della tornata contrattuale relativa al triennio 2010/2012, destina le economia di cui all’articolo 64, comma 9 della legge 133/2008, al ripianamento dei debiti pregressi delle istituzioni scolastiche ovvero al finanziamento delle spese per supplenze brevi e di funzionamento”).

Si tratterebbe quindi di un passo indietro del ministro Tremonti su uno dei punti della manovra che ha colpito la scuola, quello appunto del blocco dei fondi per il merito. I sindacati interpretano però la dichiarazione di Tremonti nel senso di una retromarcia su un altro punto contestatissimo, quello del blocco triennale degli scatti di anzianità.

Secondo il segretario generale della Cisl Scuola Francesco Scrima “l’impegno assunto dal Governo di modificare la manovra finanziaria in modo da rendere possibile il mantenimento delle progressioni di anzianita’ previste dal contratto scuola vigente dimostra che la Cisl, percorrendo in piena autonomia la via del confronto e del negoziato, ha fatto la scelta giusta e ha agito bene“.

Il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, apprezza “la disponibilità dimostrata dal ministro Tremonti a trattare sull’utilizzo del 30% dei risparmi derivanti dai tagli per non abolire gli scatti di anzianità per i docenti“.

Ma a cosa si è riferito effettivamente il ministro dell’economia? Ecco le sue parole, come riportate dall’Adnkronos: “La quota di risparmi era per il miglioramento della scuola e per il personale. Il blocco vale per tutti ma nel mondo della scuola aver bloccato anche il 30% dei risparmi del 2008“, sarebbe stato un di più. “Il blocco vale per gli stipendi -ha concluso- ma non vale in quota risparmi“.

E poi quelle riportate dall’AGI: “Il blocco per i docenti resta – ha spiegato Tremonti – ma la quota di risparmi e’ stata acquisita per legge; mano a mano che saranno accertati, l’intesa con le forze sociali e il ministro Gelmini ci sarà l’attribuzione delle quote dei risparmi per il miglioramento della scuola e per il personale“.

Tremonti intende dunque ripristinare il 30% per il merito (cioè i 2,3 miliardi derivanti dai tagli di 7,8 miliardi della manovra del 2008), oppure togliere il blocco triennale degli scatti di anzianità?

Per ora non è chiaro. Comunque è già positivo che il Governo si stia rendendo conto che la manovra economica in discussione in Parlamento colpisce in modo sproporzionato il personale della scuola rispetto ad altre categorie, inclusa la classe dirigente, come le analisi di Tuttoscuola, e il parere espresso dai lettori nel nostro sondaggio hanno tempestivamente evidenziato.