6 milioni di analfabeti? Non è proprio così

Ha avuto una comprensibile eco sulla stampa nazionale di questi giorni la clamorosa notizia che sei milioni di italiani sono analfabeti o privi di qualsiasi titolo di studio.

I giudizi su questa situazione, che collocorebbe l’Italia in situazione quasi da terzo mondo, sono stati pesanti.

Opinionisti di rango hanno lanciato l’allarme per gli infimi livelli di istruzione del nostro Paese.

Ma è proprio così? Da chi sono formati questi sei milioni di analfabeti? L’Unla, l’Associazione che ha condotto la ricerca sui dati Istat, vi ha compreso anche i ragazzi ancora in età scolare tra i sei e i 14 anni, che sono poco più di due milioni e mezzo.

Gli analfabeti o privi di qualsiasi titolo di studio di età superiore ai 15 anni, censiti dall’Istat nel 2001, erano quindi circa 3 milioni e mezzo, di cui ben 2 milioni e mezzo di età dai 65 anni in su.

Del restante milione di analfabeti o privi di titolo di studio in età lavorativa dai 15 ai 64 anni, il 63% era di età compresa tra i 50 e i 64 anni.

Dati ben lontani da quel clamoroso 6 milioni.

Il censimento Istat si riferiva al tradizionale analfabetismo strumentale del leggere e dello scrivere.

Secondo noi sono altri gli analfabeti nella società della conoscenza e sarebbe interessante verificare e, caso mai censire, quanti italiani conoscono una seconda lingua e quanti hanno familiarità con le tecnologie informatiche.