40 anni dopo, l’eredità di Aldo Moro. Dedichiamogli un’ora di educazione civica

In occasione del quarantesimo anniversario della strage di via Fani (16 marzo 1978), nella quale furono assassinati dalle Brigate Rosse i cinque uomini della scorta di Aldo Moro, allora presidente della DC, rapito e ucciso dopo 55 giorni di prigionia, la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli ha voluto ricordare che quegli avvenimenti costituiscono “immagini di una pagina terribile della storia del nostro Paese che rimane indelebile nella nostra memoria” e che proprio per questo “abbiamo il dovere di mantenere vivo il suo ricordo e quello dei fatti che lo hanno visto protagonista: le nuove generazioni devono conoscere la storia di chi ha lottato a costo della vita per costruire un Paese di diritti e di partecipazione democratica”.

Un’altra celebre e (purtroppo) profetica frase, carica di premonizioni condizionate, del grande statista la ricordiamo noi: “Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà di rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere” (una frase che è il titolo del volume-diario di Alfredo Vinciguerra su quei 55 giorni, scritto proprio mentre la tragedia si compiva). Sul non aver saputo sciogliere quel “se”, i tanti “se” sottesi a quella frase, forse si innestano le radici della crisi politica e morale di oggi.

Tra i libri usciti in questi giorni sulla figura di Aldo Moro, consigliamo in particolare “Un atomo di verità” (Feltrinelli), di Marco Damilano, direttore de “L’Espresso”, che prende il titolo dalla frase che Moro scrisse a Riccardo Misasi (anche quest’ultimo è stato, per due volte, ministro dell’istruzione): “Datemi un milione di voti e toglietemi un atomo di verità e io sarò perdente”. Per saperne di più: http://www.la7.it/omnibus/video/aldo-moro-per-non-dimenticare-lintervista-a-marco-damilano-14-03-2018-236435

Aldo Moro, membro influente dell’Assemblea costituente, e da ministro dell’Istruzione artefice dell’introduzione dell’Educazione civica nell’insegnamento scolastico, è ricordato dalla ministra Fedeli (già allora sindacalista della Cgil iscritta al PCI) anche come l’“uomo del Compromesso storico (che) fu rapito mentre si stava recando in Parlamento dove si votava la fiducia al primo governo con il sostegno dei comunisti”. Ma, aggiunge, “la sua lezione è viva ancora oggi, i valori per cui si è battuto sono a fondamento della vita civile e sociale del nostro Paese. Lavoriamo per continuare a dare loro forza, per rinnovarli e per trasmetterli alle nostre giovani e ai nostri giovani affinché li riconoscano e non li disperdano.

Un concetto simile l’ha espresso anche Virginia Raggi, sindaca pentastellata di Roma, in occasione dell’inaugurazione del monumento commemorativo della strage di via Fani.

Visto che su questo tema esiste un’ampia convergenza politica, avanziamo, come Tuttoscuola, la proposta che il 16 marzo di ogni anno, in tutte le scuole, almeno un’ora di Educazione civica sia dedicata alla figura, all’insegnamento e al sacrificio di Aldo Moro, un martire della democrazia, sommo interprete della cultura del dialogo e della tolleranza (ci piace ricordare un’altra sua frase: quando ci si confronta tra forze diverse “e quale che sia la posizione nella quale ci si confronta, qualcosa rimane di noi negli altri e degli altri in noi”).