26 marzo, sciopero: la Gilda si adegua, lo Snals non ci sta

Sarà dunque sciopero della scuola per l’intera giornata venerdì 26 marzo.

Ma sarà anche sciopero per la riforma delle pensioni e per lo sviluppo economico del Paese.

Il sindacato Gilda, che aveva per tempo proclamato sciopero per i soli problema della scuola per il 29 marzo, è stato costretto ad adeguarsi allo sciopero confederale del 26, ma lo ha fatto a malincuore, esprimendo (www.gildains.it) il dissenso per la scelta confederale che finisce per nascondere e annullare i problemi specifici della scuola, mescolando “le sorti dei docenti nel calderone della protesta generale”.

La Gilda giudica sbagliata la scelta confederale di abbinare i problemi della scuola a quelli generali e ritiene che abbiano “vinto le logiche politiche sugli interessi della scuola reale, sottoposta, come non mai, ad attacchi di proporzioni inaccettabili“… Avrebbero dovuto, “al contrario, essere chiamate le altre categorie di lavoratori oggi su un fronte solidale in difesa della scuola…“.

Non aderisce invece allo sciopero il sindacato autonomo, lo Snals, che mantiene comunque mobilitata la categoria per premere su miglioramenti tecnici e politici delle norme sulla attuazione della riforma.

I motivi dello sciopero confederale, per la parte relativa alla scuola, sono sintetizzabili in questi tre punti: il decreto legislativo 59/2004 interviene su materie riservate alla contrattazione; il Governo deve dare garanzie su organici, organizzazione del lavoro, questioni inerenti il rapporto di lavoro, tempo scuola, qualità della didattica, valorizzazione dell’autonomia didattica; non vi è chiarezza sulla determinazione delle risorse destinate alla contrattazione per il secondo biennio contrattuale relativo agli anni 2004 e 2005.