234mila bambini tornano negli asili nido dopo Pasqua

Fino a ieri il 72% dei bambini tra 0 e 3 anni iscritti ai servizi educativi per l’infanzia sono rimasti a casa, con comprensibile disagio delle loro famiglie. In totale 234 mila su 323 mila.

Tuttavia dal 7 aprile, al rientro dalle vacanze pasquali, grazie al decreto legge del 1° aprile, potranno accedere in presenza tutti i 323mila bambini iscritti. Per oltre l’80% sono ubicati al Nord e al Centro dell’Italia, mentre nel Mezzogiorno sono meno del 19%.

234mila bambini dei nidi a casa e meno di 90mila presenti. Rientreranno tutti dopo Pasqua
In questi mesi di DAD e di chiusura delle scuole si è parlato pochissimo dei più piccoli, i bambini dei nidi, dei micronidi e delle sezioni primavera, come se fossero invisibili. Eppure non sono pochi: il loro numero supera infatti le 323 mila unità (esattamente 323.302, secondo l’ultima rilevazione ISTAT del 2020), per oltre l’80% presenti in servizi ubicati al Nord e al Centro dell’Italia, mentre nel Mezzogiorno sono meno del 19%. Per loro non c’è la DAD: c’è il servizio in presenza oppure la casa, senza alternative.

Nei giorni che hanno preceduto la Pasqua, a causa dei divieti imposti alle regioni in zona rossa, anche i servizi educativi per l’infanzia (0-3 anni), come i servizi scolastici, sono stati sospesi.

I servizi educativi 0-3 anni, sia a titolarità pubblica che a titolarità privata, collocati nelle regioni in area rossa di Calabria, Campania, Emilia R., Friuli VG, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Trento, Val d’Aosta e Veneto hanno sospeso quindi ogni attività, lasciando a casa complessivamente quasi 234mila bambini, circa il 72% del totale degli iscritti.

È comprensibile il disagio delle loro famiglie per organizzare l’assistenza a casa, considerati anche i divieti di mobilità.

Gli asili nido e in generale i servizi integrativi per la prima infanzia (segmento 0-3 anni), nascono negli anni settanta dello scorso secolo come servizi assistenziali per favorire la cura dei bambini e la partecipazione dei genitori al mondo del lavoro, ma svolgono anche una importante funzione nello sviluppo del bambino. E’ in questa fascia d’età che si formano alcune delle competenze cognitive, emotive e comportamentali, a partire dalle competenze linguistiche di base, che consentono un positivo inserimento a scuola e condizionano, secondo alcune indagini longitudinali, anche il successo negli studi superiori e nel lavoro. Il settore è stato oggetto di sistematizzazione nel 2017 con il decreto legislativo n. 65 ed è al centro delle politiche di rilancio nell’ambito del PNRR.

Il maggior beneficio nei prossimi giorni lo sentiranno 168 mila famiglie del nord. Infatti fino a ieri, a causa delle restrizioni anti Covid solo il 3,8% dei bambini del nord est e l’8,6% del nord ovest iscritti ai nidi potevano frequentarli.

Nelle altre regioni in zona arancione (compreso all’ultimo momento il Lazio per 41.870 bambini), quasi 90mila hanno invece continuato a frequentare il nido o la sezione primavera.

Tuttavia per il 7 aprile prossimo, al rientro dalle vacanze pasquali, grazie al DL 44 del 1° aprile, potranno accedere tutti ai servizi.

Infatti, come per le scuole dell’infanzia, della primaria e del primo anno della secondaria di I grado, la colorazione della regione, anche se rossa, non impedirà a quei 323mila bambini dei servizi educativi per l’infanzia di ritornare finalmente tutti in presenza.

La mappa per area geografica

Nelle regioni del Nord Ovest, dove si trova più del 30% dei bambini che frequentano i nidi, sono rimasti a casa 64.853 in Lombardia e 23.550 in Piemonte, mentre ha potuto frequentare solo l’8,6% (8.451 bambini).

Nel Nord Est con oltre il 25% di bambini frequentanti, sono rimasti a casa 36.370 in Emilia Romagna, 30.085 nel Veneto e 7.248 in Friuli, mentre ha potuto frequentare meno del 4% (3.074 bambini).

Al Centro con oltre il 25% di iscritti sono rimasti a casa in Toscana tutti i 25.891 bambini, mentre sono risultati presenti più di 48mila (oltre il 58%).

Situazione ben diversa al Sud e nelle Isole – cenerentole dei servizi per la prima infanzia – dove complessivamente i bambini dei servizi educativi 0-3 anni sono soltanto meno del 19% del totale: sono rimasti a casa in Puglia tutti i 14.182 iscritti, in Campania tutti i 12.387 e in Calabria tutti i 4.685, mentre complessivamente sono risultati presenti poco meno di 30mila, di cui 20.020 nelle Isole.

Al rientro dopo Pasqua potranno accedere in presenza nei servizi educativi 0-3 anni tutti i 323mila bambini iscritti.