15 novembre, un venerdì di passione (studentesca)

Oggi, a ridosso della giornata internazionale dello studente, migliaia di studenti sono scesi in piazza in tutta Italia “per gridare il proprio ultimatum a un governo che ancora una volta propone una legge di stabilità che non fa altro che garantire stabilità per pochi e precarietà per tutti“. Lo afferma, in una nota, la Rete della conoscenza.

Non siamo più disposti ad accettare – dichiara Federico del Giudice, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza – che i vincoli di bilancio imposti dall’Unione Europea dettino le priorità sulle nostre vite, come non possiamo accettare che il nostro Paese ceda a un tale ricatto e attenda pazientemente che l’Ue corregga e rimandi indietro una Legge di Stabilità che non tiene minimamente conto dei problemi reali di questo paese. Come diciamo nel nostro video-appello, la nostra generazione non è muta ma è la politica che è sorda, ed è per questo che oggi abbiamo riempito le piazze di questo paese e abbiamo consegnato i nostri ultimatum alle istituzioni“.

In 10000 a Roma, 15000 a Napoli, 10000 a Bari, 5000 a Milano, 4000 a Torino, 1000 a Genova, 1000 a Pisa diverse migliaia tra Firenze, Cosenza, Trieste, Siena, l’Aquila, Salerno, Caserta, Catania, Siracusa, Bologna gli studenti hanno sfilato per le strade delle città per pretendere – spiega l’associazione studentesca – di essere ascoltati. Istruzione, Reddito, Casa, Welfare, Democrazia sono state le parole chiave della giornata. La giornata si è caratterizzata con diverse azioni: a Roma gli studenti sono ancora in corteo e stanno cercando di arrivare al Senato, dove oggi si discute la legge di stabilità, durante il corteo gli studenti hanno srotolato uno striscione per chiedere trasporti di qualità e chiarezza sullo scandalo dei biglietti contraffatti; a Napoli gli studenti sono in corteo per denunciare la devastazione ambientale della Campania a opera della camorra, della politica e delle imprese e per lanciare la mobilitazione nazionale di domani per dire stop al biocidio e per rivendicare il diritto alla vita e alla salute; a Milano gli studenti hanno occupato simbolicamente il Cidis per chiedere alloggi e diritto allo studio e alla prefettura hanno consegnato l’ultimatum al governo sotto una prefettura blindata; a Genova gli studenti si sono fermati sotto il comune in solidarietà ai lavoratori dell’azienda trasporti pubblica e per ribadire la propria contrarietà alla privatizzazione dell’azienda; a Torino gli studenti partono dalla Mensa Liberata per chiedere Diritto allo Studio per tutte e tutti, provano ad arrivare alla Regione ma le forze dell’ordine chiudono le strade; a Pisa gli studenti in corteo hanno raggiunti Fossabanda per chiedere che venga ridata agli studenti; a Bari il corteo ha raggiunto il consiglio regionale dove è stato lasciato e letto il nostro ultimatum“.