Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Spezzoni orario da accorpare: meglio sul sostegno

Per effetto della legge di stabilità 2017, dal prossimo anno scolastico l’organico di diritto dei docenti statali dovrebbe aumentare di circa 25 mila unità per effetto della stabilizzazione di altrettanti posti precari in organico di fatto. Si tratta indubbiamente di una bella notizia che potrebbe aprire una stagione virtuosa di stabilizzazione degli organici. Nelle intenzioni ministeriali quei 25 mila posti dovrebbero servire a stabilizzare 20 mila spezzoni di cattedra e 5 mila posti di sostegno in deroga.

In sede di approvazione della legge un emendamento ha chiesto di invertire le cifre, assicurando la stabilizzazione di 20 mila degli attuali 41 mila posti di sostegno in deroga (probabilmente destinati ad aumentare di 10 mila unità all’anno nel prossimo periodo), ma il testo definitivo è rimasto generico: “L’incremento della dotazione dell’organico dell’autonomia … avviene in misura corrispondente ad una quota di posti derivante, in applicazione dei vigenti ordinamenti didattici e quadri orari, dall’accorpamento degli spezzoni di orario aggregabili fino a formare una cattedra o un posto interi, anche costituiti tra più scuole”. (comma 373 legge n. 232/2016).

Si parla di spezzoni di orario da accorpare in cattedre o posti. L’accorpamento in cattedre non può che riferirsi alla scuola secondaria, mentre l’accorpamento in posti è riferito al sostegno (presente in tutti i gradi di scuola), dove, come si sa, la maggior parte degli attuali 41 mila posti in deroga è assegnato su più scuole.

Spetta al Miur, d’intesa con il Ministero dell’economia e finanze (Mef), definire distribuzione e destinazione di quegli accorpamenti nel nuovo decreto per l’organico di diritto di imminente emanazione.

Sarebbe auspicabile che a tutela dei minori disabili venisse data priorità in termini quantitativi significativi (20 mila posti?) al sostegno, con l’obiettivo di migliorare la stabilizzazione del settore anche in funzione di un’auspicabile continuità didattica.

Sotto l’aspetto finanziario vi potrebbe essere anche un risparmio soprattutto per gli accorpamenti del sostegno nella scuola primaria e dell’infanzia.

Un professore su cattedra o su sostegno nella secondaria ha uno stipendio iniziale annuo (oneri riflessi compresi) di 34.400,44 euro; un docente di sostegno di scuola primaria 31.909,92 euro.     

Ci guadagnerebbero l’erario e gli alunni con disabilità.

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