Prove nazionali dentro o fuori dall’esame di Stato?

Nel corso della presentazione delle rilevazioni degli apprendimenti per l’anno scolastico 2013-14, il rappresentante dell’Invalsi – nel fornire alcune risposte sul possibile futuro degli esami di Stato di fine ciclo – ha confermato che per l’esame di maturità (l’anno prossimo la riforma delle superiori andrà completamente a regime) sono allo studio alcune novità di cui da tempo si parla.

Potrebbe essere introdotta una prova nazionale a base di test che andrebbe a sostituire il ‘quizzone’, la terza prova elaborata da ciascuna commissione che preoccupa spesso i diplomandi.

Per quanto riguarda invece l’esame al termine del primo ciclo (esame di licenza), Roberto Ricci per l’Invalsi ha convenuto che le discipline attualmente oggetto della prova nazionale (italiano e matematica), anche se diverse per struttura, costituiscono di fatto un doppione delle prove scritte previste da sempre per l’esame di licenza.

Ergo, è allo studio una terza tipologia disciplinare. Inglese in sostituzione delle due prove di italiano o ad integrazione?

La legge affida al ministero il compito di decidere i contenuti della prova nazionale. Per modificarli non serve, dunque, una modifica legislativa.

L’occasione di una possibile revisione della prova nazionale potrebbe, invece, essere sfruttata per restituire alle commissioni d’esame la competenza naturale di valutare, oggi parzialmente espropriata dal valutatore esterno (la prova Invalsi). La prova nazionale potrebbe essere declassata a rilevazione degli apprendimenti al termine del terzo anno di corso, al di fuori dell’esame, come avviene per le altre rilevazioni.

In vista della annunciata prova o test nazionale per l’esame di maturità, si potrebbe fare altrettanto.