Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

La ‘via italiana’ alla scuola interculturale

Il documento “La via italiana alla scuola interculturale”, recentemente presentato dal ministro della PI Fioroni e predisposto dall’Osservatorio per l’integrazione degli alunni stranieri, si iscrive nel segno della continuità con il passato. Se questo è un bene dal punto di vista della filosofia di fondo, non lo è altrettanto da quello dei contenuti specifici, poiché alle dichiarazioni di principio sull’accoglienza di tutti, nel rispetto di ciascuno, dovrebbero poi seguire indicazioni concrete “sul come fare”, a cominciare dalla preparazione specifica dei docenti.

Il documento individua due grandi direttrici d’azione: l’integrazione degli alunni di origine non italiana e l’interazione culturale. Nonostante gli sforzi di definire quest’ultima, essa però rimane una nozione piuttosto nebulosa tesa tra l’assimilazione tout court e il multiculturalismo estremo.

Il documento, che non è privo di richiami all’Europa, non fa alcun riferimento al “Quadro europeo delle lingue d’istruzione” alla cui elaborazione il MPI partecipa attivamente. Manca anche qualsiasi riferimento a nuove risorse umane e finanziarie, indispensabili per una seria politica dell’integrazione. Chi finanzierà il raccomandato mantenimento delle lingue di origine degli alunni o i dispositivi di aiuto allo studio anche in tempo extrascolastico? Nel documento sembra di cogliere una venatura polemica nei confronti delle recenti nuove indicazioni per il curricolo, giudicate in alcune parti troppo eurocentriche.

Speriamo che la “via italiana” alla scuola interculturale non si risolva nell’affidare alle scuole (magari in nome della tanto invocata e poco sostenuta praticamente autonomia delle scuole) la missione di superare le contraddizioni dei vari documenti “ufficiali” e di colmare le carenze per riuscire ad avere una coerente politica dell’integrazione.

Forgot Password