Folle gioco di alcuni studenti romani oltre i limiti della legalità

Incredibile ma vero! Sembra che, sui social, lo chiamino “il gioco” o anche “The mission”. Si tratta di una  gara in corso tra studenti di alcune scuole secondarie  di Roma, zona Eur Ardeatina (coinvolti i licei Peano e Primo Levi e i tecnici De Pinedo e Arangio Ruiz) di sistematica devastazione delle proprie scuole con veri e propri atti di vandalismo. Il “gioco” consiste nello svuotamento degli estintori nei corridoi degli istituti di appartenenza. Le polveri degli estintori si spandono in tutte le direzioni (anche verso l’alto), rendendo impraticabili i locali, fino all’avvenuta pulizia tramite aspirazione. Si contano, ad oggi, 11 incursioni presso il liceo Peano, 9 al Primo Levi, 3 al De Pinedo Colonna ed altre all’Arangio Ruiz. A queste incursioni si sommano gli allarmi bomba, le classiche telefonate a scuola per denunciare una bomba che non c’è, ma costringe all’evacuazione dell’istituto per motivi precauzionali.

Quale il movente di queste azioni, che per l’alto numero degli episodi, non possono certo più essere relegate al rango di atti di goliardia? Inizialmente, il semplice “like” su Instagram a gratifica dei protagonisti, ossia la soddisfazione di quell’istinto narcisistico che è tipico dell’adolescenza, ma qualcuno degli studenti fermati dalla polizia parla anche di ricompense in denaro perché le incursioni siano condotte in coincidenza di compiti in classe e di interrogazioni. Quello che ai ragazzi pare un gioco – fanno sapere dal competente commissariato di polizia – in realtà integra gli estremi di almeno tre reati: danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e furto, visto che, dal momento che le scuole danneggiate avevano messo sotto chiave gli estintori al momento della chiusura, i ragazzi hanno cominciato a sottrarli in condomini e garage di supermercati. Almeno una decina gli studenti sorpresi sul fatto e denunciati, ma “the mission” è andata comunque avanti.

Sempre la Polizia di Stato nota che spetta alle famiglie esercitare una vigilanza più attenta sui propri figli. Alcuni episodi si sono verificati in piena notte e in giorni infrasettimanali. Possibile che ragazzi minorenni (ma c’è anche qualche neo maggiorenne tra i fermati) possano stare fuori di casa fino alle prime ore del mattino nel corso della settimana, senza che le famiglie esercitino alcuna forma di sorveglianza?

In attesa che le famiglie assumano consapevolezza del problema, le forze dell’ordine seguono con assiduità la vicenda, che ha ormai assunto le caratteristiche proprie di un rilevante problema di ordine pubblico. E tutti possono facilmente immaginare quanto sarebbe più utile che le vetture della Polizia non fossero distolte dal sorvegliare altri punti caldi della città.