Concorso ds Campania: un problema che impone una soluzione immediata

Ormai appare quasi certo, in assenza di  qualche fatto nuovo, si allungano i tempi per la nomina dei vincitori del concorso a dirigente scolastico, iniziato il 15 ottobre del 2011. La ragione è semplice, ma sconcertante, ed ha origine con lo “scoppio” della grana giurisdizionale con il Consiglio di Stato. Un esempio di “dittatura” esercitata dalla giustizia amministrativa sull’operatività della Pubblica Amministrazione. Il nodo centrale sono due “atti” del Consiglio di Stato. Il primo riguarda la decisione in sede giurisdizionale della VI sezione del Consiglio di Stato con la quale l’Alto Consesso, esprimendosi nel senso della piena legittimità della procedura concorsuale, respinge il ricorso presentato da alcuni aspiranti avverso i criteri di nomina dei componenti della commissione giudicatrice, il secondo è il parere favorevole di accoglimento, reso dalla II Sezione del Consiglio di Stato, sul ricorso straordinario al Capo dello Stato, proposto da alcuni aspiranti dirigenti scolastici. L’oggetto del contendere è lo stesso: l’incompatibilità di alcuni componenti della commissione giudicatrice. Possibile? Sì.

Ricercare le cause è sicuramente necessario, ma non sufficiente in questo momento. Serve, viceversa, una decisione che investe la responsabilità del Governo, ma anche del Consiglio di Stato per far uscire l’amministrazione dall’attuale stato di incertezza, per normalizzarne il funzionamento e riportarla all’altezza del suo compito di assicurare una dirigenza stabile alle istituzioni scolastiche.

I dati evidenziano che a fronte delle attuali 1034 istituzioni scolastiche, oltre 200 sono prive di dirigenza a decorrere dal prossimo anno scolastico, alcune delle quali in reggenza già da molti anni. La questione merita una soluzione rapida, anche, per non alimentare la crescente sfiducia dei cittadini nel processo di regolazione del contenzioso amministrativo. Solo così si può sperare di contenere l’attuale spirale conflittuale che alimenta sempre nuovo contenzioso, alla luce anche delle decisioni che il Governo e il Parlamento assumono con il pacchetto sulla “Buona Scuola”.