Chiusura scuole sabato: per Anief male minore

Da sola farebbe risparmiare 720 milioni l'anno

Chiudere le scuole il sabato potrebbe diventare una necessità per far quadrare i conti sempre più in rosso: lo sanno bene al Ministero dell’Istruzione, ma anche i docenti e le famiglie che temono con questa mossa generalizzata si possano avere ripercussioni negative sulla didattica e sull’intero servizio scolastico“. E’ quanto afferma l’Anief sottolineando che “a temerlo sono anche gli enti ministeriali locali, come l’Ufficio Scolastico dell’Emilia Romagna che in queste ore è intervenuto sul tema ricordando a scuole ed enti locali che possono agire autonomamente in questa direzione solo per ‘rispondere a specifiche, motivate, diffuse e condivisibili esigenze dell’utenza, tese a migliorare l’efficienza e l’efficacia del servizio scolastico offerto’. Quindi nell’esclusivo ‘interesse della comunità scolastica’. Non potrebbe invece essere considerato come parametro giustificativo il risparmio di spesa”.

Tuttavia, prosegue il sindacato, e premesso che la decisione di ridurre a cinque i giorni di scuola va sempre valutata attentamente attraverso la preliminare autorizzazione degli organi collegiali e il consenso dei genitori, l’attuazione della settimana corta – rispetto ad altre tipologie di tagli della spesa, “potrebbe essere considerato il male minore”.

I vantaggi sarebbero notevoli, a partire dal risparmio, stimato dall’Anief in 720 milioni all’anno: .“ciò avverrebbe non utilizzando più utenze e riscaldamenti scolastici nella giornata di sabato, oltre che i trasporti per portare gli alunni in migliaia di sedi scolastiche, come già oggi avviene nella maggioranza delle scuole primarie”.

Non solo: ”Abbinando questa modifica ad altre, sempre di organizzazione scolastica, come affidare il ruolo dei revisori dei conti al personale interno e semplificare la macchina della giustizia per il contenzioso sui precari, si arriverebbe a recuperare un ‘tesoretto’ di almeno un miliardo di euro. Una bella cifre, derivante finalmente da una spending review razionale, che potrebbe essere reimpiegata per il miglioramento di quell’offerta formativa, il Mof, negli ultimi tre anni più che dimezzato. Senza andare a ritoccare al ribasso gli organici del personale, il sostegno agli alunni disabili e il numero di istituti’‘.

Proposte che hanno anche controindicazioni importanti, soprattutto dove i genitori lavorano al sabato e dove mancano le mense per gli inevitabili rientri pomeridiani, ma che non mancheranno di trovare orecchie attente sia al Mef che al Miur.